“Ad ogni seme serve cura”, incontro a Cascina Don Guanella

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Martedì 5 dicembre evento finale dei progetti Interreg Young Inclusion e WaW – Women at Work

“La terra dà la possibilità di vedere che ciò che io semino cresce, e se lo curo cresce bene”

VALMADRERA – Sostenere l’inclusione sociale di soggetti fragili tramite l’agricoltura sociale, presso un polo d’eccellenza come Cascina don Guanella. Questo è stato l’obiettivo dell’ultimo atto di Young Inclusion e WaW – Women at Work, i progetti sostenuti dal IV avviso del programma Interreg Italia-Svizzera che hanno mosso, dal 2019 ad oggi, diverse azioni a favore di figure in situazioni di disagio in Lombardia e Ticino, quali madri e figli vittime di violenza, giovani con disturbo borderline di personalità e disabili da incidente.

Nel territorio lecchese, protagonista è stata la Cooperativa “Il Sentiero”, che gestisce le comunità mamma-bambino “La Bussola” (Merate) e “Casa La Vita” (Lecco): le ospiti delle due community care hanno vissuto, negli scorsi mesi, percorsi e attività con i loro figli all’interno della struttura gestita dai Guanelliani a Valmadrera. Proprio a Cascina don Guanella, il 5 dicembre, dalle 17, ci sarà “Ad ogni seme serve cura”, la conferenza di presentazione di questo ultimo segmento dei progetti, alla presenza di autorità locali, giornalisti, assistenti sociali.

“Queste attività hanno visto la presenza di madri e bambini presso la nostra Cascina, una presenza che ha incuriosito i ragazzi, e vice versa – spiega don Agostino Frasson, presidente di Cascina don Guanella -. Tale coesistenza è stata possibile all’interno di un progetto di agricoltura sociale, che permette di sviluppare ambienti che siano luoghi di incontro e relazione. È nella nostra natura aprire le porte a diverse categorie di persone, comprese quindi madri e figli con esperienze difficili. La terra dà la possibilità di vedere che ciò che io semino cresce, e se lo curo cresce bene. Insomma, non è detto ciò che faccio non avrà futuro nella vita, e nelle dinamiche che abbiamo oggi tra ragazzi e persone fragili spesso si pensa che quello che semino debba essere raccolto subito, oppure è perso. Dobbiamo invece rieducarci alla fatica, la cura, l’attesa dei tempi”.

“Siamo grati a Cascina don Guanella per averci accolti in questi mesi di attività – dice Luigi Campagner, presidente della Cooperativa “Il Sentiero” -. Le nostre ospiti, da luglio a ottobre, hanno seguito qui diversi momenti di incontro assieme ai loro figli: dalle sementi alle confetture, dal vigneto alla stalla, dalle bestie fino alla birra e al vino, è stata per l’occasione di fare esperienza diretta di ritmi, metodi e segreti della vita contadina”.

“Il semplice contatto con la natura e con gli animali della cascina è stato per le ospiti un’occasione di sperimentarsi in un contesto che per definizione genera benessere – dice Patrizia Gilardi, coordinatrice de “La Bussola” di Merate -. Non solo: promuove valori di uguaglianza, condivisione e integrazione. Per la nostra equipe educativa è stata un’opportunità per poter potenziare i percorsi educativi. La capacità, infatti, dell’agricoltura di saper sfruttare la propria multifunzionalità a favore di percorsi di cura e di aiuto che tengano conto delle risorse e delle fragilità dell’utente è in linea con i principi su cui si fondano i percorsi di crescita promossi dalle comunità educative”.

Young Inclusion e WaW sono stati più ampi, e nella loro storia hanno sostenuto anche giovani ragazze con disturbo di personalità borderline: tra le diverse azioni, la principale è certamente l’apertura di una comunità terapeutica specifica per il trattamento di tale disturbo, la “Frida Kahlo” di Gerenzano. All’evento del 5 dicembre sarà anche presente Giorgia Maffioli, psicologa – psicoterapeuta coordinatrice della community care: “La complessità del disturbo borderline richiede l’intervento di più professionisti che agiscono in sinergia con le proprie specifiche competenze – spiega Maffioli -, e Young Inclusion e WaW hanno permesso di andare incontro a tale particolarità, agendo su piano riabilitativo sempre in una dimensione gruppale, principio fondante della comunità. “Frida Kahlo”, gestita dalla cooperativa “La Clessidra”, è ormai attiva da giugno 2021, e sin qui ha potuto accogliere più di 30 ragazze, provenienti da tutta Italia”.

Young Inclusion

E’ un progetto sorto nel 2019 allo scopo di recuperare e prevenire situazioni di grave marginalizzazione di giovani attraverso la costruzione e il consolidamento di community care per disabili fisici da incidente, donne in situazione di disagio e ragazze con disturbo di personalità borderline. Sostenuto da alcune cooperative lombarde, è parte del programma Interreg Italia-Svizzera, Asse 4 Integrazione. Grazie all’attività di 12 partner privati e pubblici (9 italiani e 3 elvetici) ha sostenuto centinaia di soggetti.

Waw – Women at work

E’ un progetto sostenuto dai bandi Interreg che promuove l’inclusione sul mondo del lavoro di donne fragili, attraverso l’attività congiunta di 8 partner (6 italiani, 2 svizzeri). Ha preso il via nel dicembre 2020, con l’obiettivo di intercettare almeno 300 donne per permettere ad 80 di loro di sviluppare percorsi di inclusione lavorativa.