Ciclismo. Ghisalloround, 500 euro per il miglior scalatore del Lario!

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I partecipanti a Ghisalloround (foto Gandola).
Andrea Michela con la divisa della Lupatotina

LECCO – Chi sarà il miglior scalatore del Lario? Andrea Michela ha deciso di scoprirlo sabato 22 aprile mettendo un compenso alla terza edizione del Ghisalloround, la pedalata che fino allo scorso anno era stata una semplice sgambata tra appassionati.

Michela – quest’anno tesserato per la società Lupatotina – ha organizzato nuovamente questo evento che permette a ciclisti “normali” di avere il proprio nome inserito al celebre Museo del ciclismo alla Madonna del Ghisallo.

“Come lo scorso anno le persone che decideranno di iscriversi al Ghisalloround vedranno il loro nome comparire sul cartellone commemorativo, che per un anno darà esposto al museo.”

Ghisalloround, ecco i nomi che rimarranno esposti fino alla prossima edizione

Un nutrito gruppo di persone – tra cui una quarantina di atleti veneti della Lupatotina – si troveranno sabato 22 alle 8.30 in via Promessi Sposi a Valmadrera, vicino al supermercato LD, partendo per una pedalata che giungerà sino a Bellagio e poi da lì verso il Ghisallo.

“A Bellagio alle 10.00 partirà quella che ho definito “la Bindata” – ha dichiarato Michela – ossia una scalata che commemori una delle prime gare del secolo scorso di Alfredo Binda. Il celebre ciclista vinse un premio di 500 lire, noi lo abbiamo aggiornato a 500 euro. Spero che possano partecipare numerosi “scalatori”. Le regole sono semplici: si parte tutti insieme, il primo che arriva porta a casa il premio.”

L’iscrizione a Ghisalloround costerà 15 euro, devoluti all’Associazione Nazionale per la lotta alla Atassia Teleangectasia. Proprio la presidentessa dell’associazione dovrebbe essere presente per premiare il vincitore della scalata.

Quanto tutti arriveranno in cima al Ghisallo ci sarà la solita benedizione delle biciclette e la consegna della bici di Marco Tosi tra le immortali del museo. Tosi è diventato noto per il libro “I miei 500.000 km in bici”, fatti tutti con la stessa bicicletta che ora verrà donata al museo e riposerà assieme a quelle di tanti grandissimi campioni.

“Spero che l’evento sia una festa – ha concluso Michela – e che partecipino tantissime persone. Lo scorso anno eravamo in circa settanta, quest’anno mi auguro di giungere a un centinaio di iscritti.”