Arrampicata. Beatrice Colli vince in Coppa Italia Speed, Alice Marcelli sfiora il podio

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La lecchese Beatrice Colli sul gradino più alto del podio
La lecchese Beatrice Colli sul gradino più alto del podio

La campionessa e la promessa, orgoglio lecchese, protagoniste a Bologna

Il 17 maggio in Cina la prima delle due prove di qualifica olimpica per Bea: “Ora più che mai serve una struttura per l’allenamento”

LECCO – “Quello che, francamente, non ci si aspettava così presto, è già avvenuto”. Semifinale di Coppa Italia Speed a Bologna: da una parte Beatrice Colli, dall’altra Alice Marcelli, la nuova giovane promessa della squadra di arrampicata sportiva dei Ragni. Come Bea nel 2019, anche lei nazionale giovanile Boulder oltre che Speed; come Bea ai tempi del suo affacciarsi nel mondo Senior pronta a lottare per un podio.

Beatrice Colli e Alice Marcelli
Beatrice Colli e Alice Marcelli

“Divario ovviamente enorme e alla fine, dopo la finale terzo quarto posto, Alice sarà quarta,
mentre Beatrice collezionerà l’ennesima vittoria imprecando come in una sconfitta per una
scivolata di piede finale che le farà fermare il crono in 7”12 – spiega l’allenatore Fabio Palma -. Tempo che sarebbe stato grandemente record italiano 12 mesi fa, ma ormai Beatrice punta sempre a scendere sotto i 7”, la barriera che separa le fortissime dall’Elite delle migliori 10 al mondo”.

Beatrice Colli è scesa tre volte sotto quella barriera e il 17 maggio in Cina ci sarà la prima delle due prove di qualifica olimpica: “La forma c’è, al 2024 finora voto 10 e niente rimpianti, una dedizione e un’auto disciplina totale, una crescita sia fisica che tecnica evidente. Tanti spostamenti, anche troppi. Sappiamo il problema, non c’è una struttura completa a Lecco, i tempi della politica sono da estinzione, non c’è rispetto né per i Campioni né per chi semplicemente vuole fare sport – si sfoga Palma -. Beatrice, Valentina e Alice devono andare anche 4 volte la settimana a Milano, fa ridere sentir dire Lecco capitale dell’arrampicata. Non è fra le prime 50 località italiane in cui praticarla. Solo il Politecnico di Lecco è capace di capire cosa significhi fare sport. Un’atleta mondiale come Bea in tantissimi altri luoghi anche italiani avrebbe supporto rapido in tutto, ma va così. Nello sport un giorno, un solo giorno, di ritardo, é un problema. Una settimana un enorme problema. Per molti è normale rinviare una riunione o una decisione di un mese. Non c’è professionalità, rispetto, niente. Molti adulti dovrebbero sedersi e ascoltare una conferenza di queste agoniste e prendere appunti su come pianificare e rispettare una settimana di duro e concreto lavoro. Bea oggi ha vinto ed era furiosa con sé stessa per non essere stata perfetta. Per lei essere sfiorare la perfezione nel suo lavoro è una sconfitta. Che si impari, a lavorare così, ogni giorno. Questo è lo sport ad altissimi livelli, essere atleta significa essere irreprensibile”.