LECCO – Un’altra domenica bella ma non facile per Fiorenzo Roncari. Il tecnico bluceleste può comunque festeggiare l’ennesimo successo al “Rigamonti-Ceppi”, valso il settimo punto in 7 giorni. “Quasi si riusciva a farne 9 su 9 – ricorda Roncari – Credo, però, che prima di questa settimana avremmo detto tutti di sì a 7 punti su 9”.
Le difficoltà non sono mancate.
“La partita è cominciata malissimo, perché durante il riscaldamento Rudi ha avuto una forte contrattura; valuteremo se si tratta di uno stiramento. In più, Gritti non si sentiva bene. Sciannamè è stato buttato dentro così all’improvviso e poteva soffrirne. Dopo i primi 5 minuti, i nostri due centrali si sono ripresi e direi che hanno fatto bene. Poi si è fatto male Martin dopo 5 minuti. C’era Di Ceglie a rischio sostituzione: per fortuna, gli adduttori si sono riscaldati ed è riuscito a continuare”.
Al di là dei problemi interni, il Lecco si è trovato di fronte un avversario agguerrito.
“Il Caravaggio ci ha messo in grandissima difficoltà con ripartenze veloci e palle su due giocatori molto bravi a tenere palla e a far salire la squadra. Questa volta siamo stati fortunati in occasione dei pali. La fortuna aiuta gli audaci, mettiamola così. Sarao ha fatto un gran gol, ma già quando abbiamo cambiato assetto tattico della squadra non c’è più stata così tanta pressione. Abbiamo alzato un po’ gli esterni e recuperato l’inferiorità a metà campo”.
“Croce e delizia Chessa” ha fatto la voce grossa su un campo pesante per le sue qualità. “Voi siete fortunati – scherza l’allenatore bluceleste – perché vi fa dannare solo la domenica. Io divento matto tutta la settimana. Però ce lo teniamo così. Ha fatto grandi cose nel momento importante della partita. Gli mancava il gol, l’ha cercato, anche con un paio di calci di punizione. Questo è il nostro Mario. Lui sapeva che non c’erano più carte da aprire. E’ un ragazzo molto giovane, al quale bisogna concedere qualche errore, soprattutto se ha queste qualità. Si era un po’ spento, oggi si è ritrovato. La sostituzione è dovuta solo al fatto che è in diffida”.
Anche l’imprevisto impiego di Claudio Sciannamè ha dato i suoi frutti.
“Sciannamè all’inizio ha sofferto e non solo lui. Abbiamo sofferto tutti. Non ho ancora avuto l’opportunità di valutare il giocatore. Devo dire che l’approccio è stato molto buono. Anche all’interno dello spogliatoio mi sembra uno disponibile, un bravo ragazzo”.
Ha preso un’ammonizione, ma non per colpa sua…
“Sul 3-0 siamo stati un po’ superficiali. Questi passaggi laterali non mi hanno fatto impazzire. In ogni caso, questa settimana è stata una verifica della bontà dell’organico. Non avevamo Castagna, abbiamo perso Martin dopo 5 minuti, ma abbiamo rivisto Nicola Rota. Abbiamo una rosa affidabile. La squadra ha una sua struttura, sulla quale lavoriamo settimanalmente. C’è chi i concetti li trasforma, mettendoci del suo perché ha doti e fantasia e c’è chi esegue le consegne così come vengono date perché ha capacità geometriche, sa lavorare in ampiezza. Direi che lo spartito è questo. Mi fa piacere che chi ha l’opportunità di giocare si senta partecipe di questo sistema. Ha giocato dopo tanto tempo anche Riccardo Vaglio e questo mi fa piacere. Quando si vince, si dice che sia più facile per chi non gioca, ma questi equilibri sono importanti”.
Resta il mistero sull’approccio pericoloso alla partita.
“La prima mezz’ora? Non è una tattica… Ci sono situazioni difficili da spiegare. Oggi i primi 20 minuti erano solo una questione di natura tattica. Modificando l’assetto, è cambiata completamente la partita. Tra primo e secondo tempo ho ulteriormente insistito sull’aggressione al portatore di palla, abbiamo alzato di 20 metri Redaelli e Mignanelli e siamo riusciti a fare la nostra partita.
Dai 2 ai 4 punti in più potremmo averli, se volessimo cercare il pelo nell’uovo. A Darfo sembrava un pareggio così, invece… Credo che i numeri stiano dalla nostra parte”.
Manuel Sarao ha sbloccato se stesso e la partita con un grandissimo gol: “Prima o poi doveva arrivare… Fortunatamente, il portiere non se l’aspettava ed è rimasto sorpreso. Aspettavamo questa vittoria e siamo riusciti a chiudere questo tour de force nel migliore dei modi. I punti di mercoledì ci avrebbero fatto molto bene. Neanche noi riusciamo a capire questi inizi così strani. C’è andata bene: 3 tiri loro, 3 pali, poi abbiamo segnato noi e non c’è più stata partita. Tenendo conto che abbiamo giocato per 40 minuti in 10 per l’infortunio di Martin, non è stato facile. Eravamo forse un po’ lunghi, poi abbiamo cambiato ed è andata meglio. Essermi sbloccato qui in casa è una gioia indescrivibile. Anche per la squadra è importante. Sono andato a festeggiare con Albi (Alberto Frigerio, ndr) perché me l’aveva detto che avrei segnato. Poi ho esultato con la curva, perché nessuno mi ha fatto pesare queste partite senza gol. Lo dedico alla mia famiglia e alla mia ragazza Francesca, che mi sopportano ogni giorno, cosa non facile. La mia settimana è molto influenzata dalla domenica, credetemi…”.
Alberto Frigerio può spegnere 24 candeline con altri 3 punti infiocchettati e una parata che ha tenuto a galla il Lecco al 23′ del primo tempo: “Sui due pali è andata bene. Sul secondo l’ha toccata Redaelli. La parata sul colpo di testa è simile a quella di domenica scorsa, forse un po’ più difficile. Poi Manuel ha fatto un gran gol e rischi non ne abbiamo più corsi. E’ stato un bel compleanno”
In difesa, sono cambiati di nuovo gli interpreti: fuori Rudi, dentro Sciannamè.
“Sciannamè ha fatto una buona partita, si è dovuto ambientare velocemente. Nei primi minuti non si sa che succede, ma concediamo sempre qualche palla all’avversario. Non lo decidiamo prima, è una lacuna da colmare. Regalare palle gol può essere pericoloso: non sempre può andare bene. E’ tutta settimana che dico a Sarao che avrebbe segnato. Non sono un mago, ma ci ho azzeccato”.