LECCO – Riceviamo e Pubblichiamo
“Sulla questione del rimborso da 1.120.000 euro al Comune per I famigerati Derivati non mi interessa evidenziare i miei (e di QuiLeccoLibera) meriti. Non solo perché inoppugnabili, ma soprattutto perché è più importante far emergere le responsabilità che sono sottaciute o poco evidenziate.
Innanzitutto é bene ribadire che questo famigerato strumento finanziario, non era obbligatorio sottoscriverlo. É stata una scelta politica e dirigenziale. Questa scelta ha responsabilità ben chiare. Ha nomi e cognomi. L’allora sindaco leghista Lorenzo Bodega, l’assessore Pdl/ciellino Gabriele Perossi, e i dirigenti Bruna Forno e, l’ancora in carica, Michele Brivio.
Che significa che queste persone hanno sottoscritto, per conto e rischio della città, uno strumento finanziario che, come minimo – lo si è dimostrato – non conoscevano appieno, non erano in grado di valutarlo nella sua totalità. Ed era, è, un titolo da decine di milioni di euro… Non poca cosa. Eppure tutti impuniti. Oltre un milione di euro recuperati con i denti e nessuna nota di biasimo.
Un’ulteriore punto è quello che è quantomeno paradossale che il Comune non prosegua l’azione giudiziaria solo perché rimborsato. L’Amministrazione di Milano, in una vicenda analoga, ha firmato sì l’accettazione del rimborso ma non si è sottratta ai suoi doveri etici e di giustizia. Non ha permesso che un principio etico avesse la parvenza di essere stato mercanteggiato. Infine, ma non secondaria, è l’opacità dell’Accordo tra Comune e Banca che va stigmatizzata, e per questo va chiesto che, nella sua totalità, venga reso trasparente.
Se la Banca, e il Comune, nulla hanno da nascondere – come dicono – è doveroso, essendo soldi dei cittadini e non di Sindaco e Banca, che lo rendano pubblico, così come, peraltro, tutta la documentazione (Contratti, Delibere, Accordi, Perizie, Flussi di cassa dello swap, oneri ect). Ne scopriremmo probabilmente delle belle”.
Paolo Trezzi
“PS: tanto che ci siamo controlliamoli tutti i contratti con DB, (Tesoreria in primis) vedi mai…”