LECCO – Imbrattata da alcuni vandali l’opera graffitaria del merlo incatenato ad una zampa realizzata da Roa e Lucamaleonte all’ingresso del sottopasso ferroviario di Lecco (vedi articolo). Un gesto che ha destato l’ira dell’assessorato alle Politiche Giovanili del comune di Lecco che insieme all’Informagiovani hanno sostenuto e creduto fortemente nel progetto Street Art che ha coinvolto i due artisti.
Di seguito la lettera aperta inoltrata dell’assessorato:
“C’è un grande merlo con una zampa legata, un merlo prigioniero … di fronte, un po’ più in là, un tordo, un colibrì e un altro merlo, liberi e appoggiati su dei rami, rivolti nella sua direzione. Sia che vai, sia che vieni, se guardi il muro, incontri lo sguardo di qualcuno di loro”.
A pensarli sono stati due giovani artisti: Roa e Lucamaleonte molto apprezzati nel panorama nazionale e internazionale, insieme ad altre undici persone (adulti e minori detenuti o con vincoli giudiziari), che stanno affrontando i loro percorsi con la giustizia e che hanno collaborato a realizzare il gruppetto di pennuti. La mattina, mentre loro lavoravano al muro, un gruppo di persone si interrogava su “che cos’è la giustizia”, approfondendo il tema della “giustizia riparativa”, un altro modo di provare ad affrontare alcuni reati, attraverso la riparazione del danno alla vittima e la responsabilizzare dell’autore di reato. Questo accadeva sabato 7 settembre 2013 all’interno del progetto “Lecco Street View – Arte e Legalità” promosso dal Comune di Lecco in collaborazione con una rete di soggetti che sul territorio si occupano di tali tematiche, fra cui gli enti dell’amministrazione penitenziaria.
Oggi con grande rammarico, apprendiamo che il messaggio lanciato non è stato colto da chi si è permesso di rovinare l’opera artistica e il pensiero che ha portato alla sua realizzazione, immaginando che mancasse qualcosa! Una scritta deturpante infatti è purtroppo apparsa nella mattina di domenica 2 marzo.
Vista la premessa e gli obiettivi del progetto, sembra persino banale dire della mancanza di rispetto di quanto realizzato e del suo valore, come se bastasse una forbice a rimuovere quella condizione simbolicamente raffigurata; superfluo inoltre porre una distinzione fra ciò che è da considerarsi un’opera artistica e un atto di vandalismo. Ma inutile non lo è … . I giovani writers che hanno collaborato in questi anni per l’abbellimento e la riqualificazione di alcune zone della città attraverso il progetto Lecco Street View, ci hanno insegnato che una volta terminata, l’opera è donata alla città, è di tutti, è un pensiero che ha preso forma e può indurre altri pensieri o portare ad altri sviluppi, senza però dimenticare le buone regole di convivenza e banalizzare quanto reso possibile dall’impegno di altri”.