LECCO – Le povertà crescono e anche a Lecco è diventato necessario fare nuove considerazioni in merito ai servizi sociali. Nonostante in città ci sia una fitta rete di realtà che, a diverso titolo, raccolgono e supportano i bisogni delle famiglie, resta il problema della crescente disoccupazione: dalla chiusura della Leuci a quella di altre grandi fabbriche lecchesi, negli ultimi tre anni sono centinaia i posti di lavoro che sono sfumati.
“È ora che qualcuno nella nostra città si faccia carico di risolvere il problema dei problemi: il lavoro!” Angela Fortino, consigliere comunale Ncd, si rivolge così alla maggioranza, giudicata “troppo passiva”, durante la commissione dedicata appunto ai Servizi Sociali.
“È arrivato allora il momento in cui si deve affrontare il problema che sta a monte di tutte le nuove povertà : il lavoro – spiega Fortino – negli ultimi tre anni nella nostra città si sono persi centinaia di posti di lavoro e mi sembra che di fronte a questa situazione ci sia una passiva rassegnazione, il comune deve fare la sua parte. Non si possono più rincorrere i problemi perché stanno crescendo a dismisura e il Comune di Lecco non ha risorse illimitate, non si può continuare a destinare fondi pubblici per supportare le emergenze, che pure va fatto, e fermarsi lì, altrimenti i bisogni diventano un pozzo senza fondo e si arranca per rincorrere i problemi che, nel frattempo, diventano smisurati”.
Agire preventivamente, quindi, e non solo dopo che l’emergenza si è presentata, è questo che il consigliere di minoranza chiede alla giunta e, in linea con i pricipi del nuovo partito guidato da Alfano, esorta ad avere più attenzione per gli imprenditori dai quali ritiene possa arrivare lo spunto per una ripresa economica: “L’azione che va fatta è la prevenzione rispetto alla perdita di posti di lavoro. Bisogna essere allora creativi e avere il coraggio di semplificare e agevolare gli imprenditori che hanno ancora il coraggio di investire. Lecco e il suo territorio devono tornare ad essere appetibili nei confronti degli investitori. Diamoci una mossa. Non è più possibile temporeggiare”.