LECCO – Uniti per informare e creare coscienza nei cittadini attraverso la comunicazione: hanno spiegato così la loro presenza al presidio organizzato in mattinata di fronte all’Ospedale Manzoni i sostenitori del Movimento 5 Stelle, desiderosi di affrontare un tema tanto importante quanto delicato, quello della sanità o per meglio dire, della “malsanità” che purtroppo vige in troppi ospedali italiani. Una malasanità che, come è stato spiegato, sta innanzitutto nei percorsi assistenziali non corretti, definiti non solo illogici ma anche illeciti.
Per aver posto all’attenzione della direzione ospedaliera i presunti disservizi del reparto in cui opera, quello di Radiologia dell’ospedale Manzoni, la dottoressa Grazia Mennella, medico ospedaliero da 23 anni, da 10 anni a questa parte è stata sottoposta a 4 provvedimenti disciplinari, l’ultimo dei quali (come il precedente, ci spiega) “presenta concretamente il rischio di licenziamento” (la cui data sarebbe fissata per il prossimo 27 marzo).
I presunti disservizi in questione, denunciati dalla dott.sa Mennella, riguarderebbero due punti in particolare: i percorsi assistenziali e il riposo dei dipendenti. Per il primo punto, relativo all’assistenza, la dott.ssa Mennella aveva contestato all’ospedale una “non osservanza del decreto legge 187 del 2000″, nel quale si afferma chiaramente che durante un esame diagnostico è obbligatoria la presenza del radiologo, figura principale che deve in questi casi essere a disposizione del paziente per ogni chiarimento e per una diagnosi il più possibile corretta e immediata.
Per il secondo punto, relativo al riposo del personale sanitario, è stata chiamata in causa invece una normativa europea, recepita in Italia col decreto legge 66 del 2003 che impone ai datori di lavoro di garantire un riposo continuativo di almeno 11 ore a tutti i lavoratori. Secondo quanto affermato dalla dott.sa a “cinque stelle”, il “risparmio” attuato dagli amministratori sull’assunzione di personale avrebbe portato inevitabilmente all’abuso di quello già impiegato, a cui non verebbe quindi garantito il riposo meritato.
“Notati alcuni illeciti ho chiesto alla direzione di adeguare i percorsi assistenziali e i turni di riposo a quanto prescrive la legge non avendo ricevuto alcuna attenzione mi sono rivolta in Procura, dove è tutt’ora in corso l’indagine, e il risultato sono stati questi quattro provvedimenti disciplinari, di cui non ho mai avuto la possibilità di discutere col direttore Generale della mia azienda e di cui non hanno voluto occuparsi nè i sindacati a cui sono iscritta nè gli avvocati del Foro lecchese” ha spiegato la dottoressa Grazia Mennella, dichiarando che atti ufficiali di opposizione ai provvedimenti disciplinari ricevuti non sarebbero stati depositati.
“Questo dimostra non solo purtroppo che la giustizia in primis non è uguale per tutti, ma anche la sanità. Noi dei 5 Stelle abbiamo determinati e chiari principi a cuore, tra i quali proprio questi due che ho appena citato: combatteremo anche per riportare equità in questi ambiti fondamentali per il cittadino.”
Unito intorno al medico il popolo dei “grillini”, pronto a dare tutta la solidarietà e il supporto possibile alla causa di Grazia Mennella. Presenti anche la senatrice Laura Bottigi e il deputato Vittorio Ferraresi, entrambi della commissione Giustizia: i due si sono dichiarati “sconsolati dal fatto che in Italia chi denuncia cose vere e ovvie finisce per essere denunciato mentre chi fa le cose sporche riesce sempre a venirne fuori. È proprio un mondo al contrario” ha detto più volte Ferraresi.
Intanto l’Ospedale Manzoni, in risposta alla protesta dei Cinque Stelle, fa sapere che “le procedure radiologiche adottate nei propri presidi ospedalieri e territoriali non comportano alcun rischio per la salute dei cittadini e gli operatori occupati nelle proprie strutture sono tutti impegnati nel rispetto delle norme previste per la tutela dei lavoratori e della loro sicurezza”.