MILANO – Lo scorso fine settimana due giovani di Lecco hanno partecipato alla fiera milanese dedicata agli stili di vita sostenibili e al consumo critico “Fa’ la cosa giusta” con il loro prodotto di ultima generazione: la stampante 3D Sharebot.
Allo stand informativo Stefano Fumagalli, nibbionese e Roberto Motta, ragazzo di Bulciago per mostrare e spiegare ai visitatori il funzionamento di questa macchina che dà la possibilità di realizzare prodotti tridimensionali di piccolo formato partendo da un file, come accade nelle stampanti collegate ai nostri pc utilizzati tutti i giorni in ufficio o a casa. La grande differenza sta però nel fatto che invece di stampare in due dimensioni, su un foglio, permette di creare prodotti tridimensionali.
Qualcosa di straordinario e di “magico” per chi non conosce a fondo il mondo dell’informatica e della tecnologia, ma che presto entrerà nella vita di tutti i giorni. Tutto ciò utilizzando materiali innovatici tra cui il PLA, acido polilattico, che viene prodotto partendo da amido e canna da zucchero ed è biodegradabile.
La storia di questo progetto è nata circa tre anni fa, nel garage di Andrea Radaelli, all’epoca ventisettenne che allestisce per hobby un piccolo laboratorio dove approfondire la sua passione per la nascente tecnologia 3D. Questo il nucleo iniziale del suo progetto a cui si aggiungono altri cinque componenti e che andrà allargandosi nel tempo fino alla nascita dell’azienda nibbionese, che risale solo a sei mesi fa.
“Negli ultimi mesi il nostro team si è allargato dai 6 ai 18 componenti ed è in continua crescita – spiega Stefano – È la prima volta che partecipiamo a questa fiera, ma lo scorso novembre siamo stati a Londra, Parigi e New York con per la ‘3D Print Show’, una grande conferenza di tre giorni interamente dedicata all’alta tecnologia tridimensionale. La soddisfazione è molta, considerando il periodo economico difficoltoso per noi giovani. Questo mercato è molto dinamico, pieno di ragazzi in gamba e siamo tutti entusiasti e stupiti della velocità con cui si sta evolvendo il nostro progetto”.
Non si fermeranno qui infatti i “giovani inventori” che considerano questo passo solo un punto di partenza. Infatti, stanno già lanciando un nuovo modello sotto forma di “kit di montaggio” che sarà in vendita nei cosiddetti Fab Lab, ovvero laboratori di co-working, in cui si diffonderà al pubblico la cultura del 3D e si spiegherà come si utilizza questo mezzo che sta già rivoluzionando il mondo del lavoro.