LECCO – “Non capisco questo accanimento contro la società”. La conferenza stampa indetta dalla Calcio Lecco questa mattina aveva il fine, in sostanza, di rispondere alla protesta di giovedì scorso dei giocatori in sala stampa (vedi articolo) e al comunicato fatto pervenire alla stampa il giorno successivo (vedi articolo).
Quella stampa che, secondo il parere del presidente Stefano Galati e dei suoi collaboratori, sta contribuendo a promuovere diffidenza nei confronti della Calcio Lecco da parte dell’opinione pubblica.
Ne è derivata una “chiacchierata” di un’ora e mezza, in cui sono state ribadite cose già note e ne sono state annunciate altre. Tutto questo dopo una notte agitata da un’incursione da parte di ignoti sul campo del “Rigamonti-Ceppi”: “La diffidenza ci può essere, perché ne abbiamo visti passare tanti – ha ammesso Paolo Cesana – Ma anche questa notte sono entrati a tagliare lo striscione di uno sponsor, la Zeta Sport (uno degli sponsor arrivati con la nuova proprietà, ndr). Magari entreranno a tagliarne altri, chi lo sa…”.
Sull’episodio, il presidente Galati preferisce non pronunciarsi: “Qualche pazzo scriteriato c’è ovunque”.
Sui giocatori, invece, il numero uno di via Don Pozzi ha le idee molto chiare e ribadisce il pensiero già espresso giovedì sera in un breve comunicato: “Ribadisco che qualche giocatore è viziato, è stato viziato dalla piazza e da qualcuno che mi ha preceduto. Finita la partita con l’Alzano, ero entrato negli spogliatoi per dire che avrebbero ricevuto lo stipendio di gennaio durante questa settimana. Pensavo di parlare con venti ragazzi intelligenti, invece non lo sono. Venire in sala stampa non ha giovato a nessuno. Anche i giocatori hanno un’etica da rispettare e non l’hanno rispettata”.
In sintesi, i giocatori sono viziati, non intelligenti e, prossimamente, meno remunerati. “Posso fare polemica anch’io? Da quando sono arrivato, due mesi fa, ho pagato due stipendi, dicembre e gennaio. Non ho mai detto che avrei pagato 4-5- stipendi tutti insieme, contratti firmati da chi mi ha preceduto. Nel contratto non c’è scritto quando dobbiamo pagare. Io come presidente posso aver fatto l’errore di aver detto una data. Non la dirò più. Da presidente, posso decidere quale stipendio dare ai miei giocatori. Dal prossimo anno cambieranno i parametri. Qualcuno ha un lauto stipendio, più di quel prendono in altre piazze di serie D. Inoltre, abbiamo raggiunto la salvezza, un obiettivo minimo. Ringrazio anche i tifosi, che finora non stanno contestando”.
Alcuni blucelesti, insomma, prendono troppo. Si insiste su questo tema, che offre già indicazioni precise per il prossimo campionato: “Secondo voi, 15000 / 20000 euro per dieci mesi di lavoro sono tanti o pochi per una serie D? Ci sono 4-5 stipendi che arrivano a quelle cifre. A mio parere sono troppi per questa categoria. In più, lo chiamiamo lavoro, ma è un divertimento”.
I contratti, però, vanno rispettati. Anche se sono stati stipulati da chi ha preceduto la proprietà Galati – Stocco: “Due mesi fa, la società Calcio Lecco era inesistente. C’era solo il buon Cesana, che ha fatto da parafulmine a qualcuno che non si è assunto delle responsabilità. I giocatori in due mesi hanno preso due stipendi. A fine maggio, inizio giugno, riceveranno il resto. Io ho rilevato una situazione esistente”.
Che Paolo Cesana conosce bene: “La situazione era quella che era, lo sapete. Io ho preso in mano un paio di anni fa la faccenda, con altra gente. Doveva essere una situazione transitoria, ma non è stato così. Un minimo di buon senso, di collaborazione ci vuole. Scriviamo piuttosto che abbiamo raggiunto la salvezza giovedì, con una bella partita, che ci sono degli under convocati per la rappresentativa… Non leggo niente di tutto questo. Io sto qua e ho preso anche dell’asino. Sono qui gratis, come altri, e mi ritrovo qui ancora a prendere dell’asino”.