LECCO – Commemorazione sotto la pioggia per i militari della Repubblica di Salò fucilati il 28 aprile del ’45 a Lecco.
Lunedì sera il consigliere comunale Ncd Antonio Pasquini ha tenuto un discorso di commemorazione sotto la lapide affissa alle pareti dello stadio Rigamonti-Ceppi che ricorda la fucilazione di 16 repubblichini del corpo corazzato “Leonessa” e del battaglione “Perugia” avvenuta 69 anni fa.
“Questa commemorazione ci permette di riflettere sui valori della patria e su quei tragici fatti della guerra civile che contrappose gli italiani e provocò atrocità da entrambe le parti – commenta Pasquini – come non poter ricordare i tanti ragazzi che nelle varie brigate partigiane morirono per i valori di libertà e uguaglianza o le centinaia di persone trucidate a guerra finita nel triangolo rosso uccisi dall’odio ideologico comunista”.
“A noi spetta il compito di costruire una memoria storica il più comune e condivisa possibile per fare più unita e forte la nostra patria – conclude il consigliere – l’esempio di onestà e rettitudine dei combattenti di entrambe le parti ci devono essere d’esempio nel nostro cammino”.
Una memoria che, invece, ancora oggi continua a dividere viste le innumerevoli polemiche in cui è finita la lapide affissa alle pareti dello stadio dal momento della sua prima contestata inaugurazione, passando tra varie deturpazioni e furti della stessa, a oggi che compare nella sua forma “riveduta e corretta”e recita:
“In questo luogo, il 28 aprile 1945 avvenne la fucilazione di 16 ufficiali e sottufficiali della repubblica sociale italiana, gruppo corazzato “Leonessa” e battaglione “Perugia” decisa dal tribunale di guerra del comitato di liberazione nazionale dell’Alta Italia a seguito del comportamento tenuto dagli stessi il giorno precedente, nella cosiddetta battaglia di via Como a Lecco. I militi e i loro sottoposti si erano resi responsabili dell’esposizione della bandiera bianca di resa, alla quale seguì invece una proditoria sparatoria che costò morti e feriti tra i partigiani”.
A commemorare il ricordo della fucilazione erano presenti anche il consigliere comunale Fdi Giacomo Zamperini e vari gruppi appartenenti alla destra radicale che hanno portato con loro un cartellone recante il simbolo del gruppo corazzato “Leonessa” e del battaglione “Perugia” e un tricolore con il fascio littorio.
A parlare in loro rappresentanza è stato Simone Fabrizio che ha ricordato “i seicento gloriosi giorni della Repubblica Sociale Italiana”.
Al termine dei discorsi un minuto di silenzio e di riflessione dopo il quale la cerimonia si è conclusa.