LECCO – Tante le adesione allo sciopero mensa organizzato dal “coordinamento cittadino per la mensa” per la giornata di martedì 7 maggio, secondo i dati finora pervenuti sono stati parecchi i genitori a cogliere la proposta di protesta.
Con lo scopo di “portare visibilità e sensibilizzare la cittadinanza sul problema mense in vista del nuovo appalto e per il poco ascolto ricevuto dal Comune” il coordinamento cittadino per la mensa ha invitato i genitori a non far usufruire del servizio mensa i propri figli e a consegnare a scuola un “buono di protesta” al posto del consueto buono mensa della Elior.
Numerose le adesioni in tutte le scuole: alla scuola primaria di Acquate sono stati 111 i bambini che hanno portato il pranzo da casa, 15 che sono usciti da scuola, mentre in 51 si sono recati in mensa.
Nella scuola materna Spreafico 11 bambini hanno pranzato con i buoni della Elior, mentre in 76 hanno portato il pranzo al sacco. Alla scuola primaria di Germanedo invece, dove non era prevista la possibilità di pranzare in classe, 33 bambini sono stati ritirati da scuola, 33 invece hanno usufruito della mensa. 41 ragazzi della scuola secondaria di primo grado Stoppani hanno consegnato i buoni protesta e alcune classi ne hanno approfittato per organizzare una pizzata, in 31 invece hanno consegnato i classici buoni e sono rimasti a scuola.
Altra iniziativa da parte dei genitori si è vista alla scuola primaria De Amicis: 130 bambini hanno pranzato al parco con le mamme, mentre 38 bambini in mensa.
Alla scuola primaria di Chiuso a usufruire del servizio mensa sono stati in 27, mentre 25 bambini sono tornati a casa e 36 hanno consegnato il buono reclamo. Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia “Gli Aquiloni” i genitori di 47 bambini hanno aderito allo sciopero, mentre 36 no. Alla scuola primaria Diaz invece solo 17 bambini su 145 hanno consegnato il buono per la mensa.
Adesione allo sciopero quasi totale anche per la primaria di Belledo: solo 3 bambini su circa 200 hanno consegnato il buono Elior. Al contrario gli alunni della scuola primaria Carducci non hanno aderito in massa.
Dopo aver appreso la notizia di uno sciopero mensa l’assessore all’istruzione Francesca Bonacina, ha inviato un comunicato ai referenti di plesso nelle commissioni mensa nel quale biasima questo tipo di iniziativa perché “ non è mai stato metodo di lavoro del coordinamento commissioni mensa affrontare le problematiche ordinarie del servizio ristorazione mediante articoli di stampa o scioperi, facendo spesso ricorso a toni allusivi e indistintamente squalificanti di tutto l’operato del Comune, bensì collaborando – per quanto di competenza dei genitori – per il continuo miglioramento del servizio stesso nell’ambito della Commissione mensa comunale a questo preposta”.
L’assessore Bonacina nello specifico puntualizza che: “E’ grave l’immagine di degrado del servizio che si vuole irresponsabilmente lanciare assommando singoli episodi avvenuti nel corso di diversi mesi nell’ambito di un servizio che eroga più di 2 mila pasti al giorno” e conclude affermando:
“Se si vuole fare un Comitato che ha come obiettivo la protesta lo si può fare, ma senza mischiare le carte. Coloro che ritenessero più efficace la forma del Comitato e la promozione di azioni dimostrative per la soluzione dei problemi del servizio, sono ovviamente liberi di organizzarsi nelle forme desiderate ma chiedo che siano altrettanto chiari nell’esplicitare di non riconoscere la Commissione mensa comunale come luogo nel quale trattare le ordinarie problematiche. Diversamente chi sceglie di operare nell’ambito della Commissione mensa comunale come referente di plesso ha la possibilità di collaborare alla risoluzione dei problemi nella sede appositamente preposta in modo critico ma costruttivo. Altrimenti tempo perso per tutti e occasione mancata per il miglioramento del servizio”
A spezzare una lancia in favore degli scioperanti ci pensa Antonio Pasquini, consigliere di minoranza:“Sono tre anni che in consiglio comunale segnaliamo problemi e disservizi a volte c’è stato risposto che facevamo polemica in maniera pretestuosa altre volte effettivamente l’assessore ha riconosciuto che qualche disservizio c’era…più volte gli stessi genitori hanno segnalato la cosa, la protesta non è certo un fulmine a ciel sereno”.