OGGIONO – La notizia del suo arresto era già stata diffusa nei giorni scorsi ma solo giovedì, al termine di tutti gli accertamenti degli inquirenti, è stato reso noto che quel Franco Buono, fermato a Dolzago dopo essere fuggito da una comunità di recupero, non era altro che lo scippatore “seriale” responsabile di ben nove colpi in Brianza.
Episodi che si sono concentrati in una decina di giorni e in un’area circoscritta ad alcuni Comuni dell’oggionese e del meratese: il primo è avvenuto la sera del 18 luglio a Brivio e di nuovo a Brivio nel tardo pomeriggio del giorno seguente, intorno alle 18.30, per poi colpire solo mezzora più tardi a Santa Maria Hoè e nemmeno un quarto d’ora dopo a Barzanò; nel pomeriggio del 20 luglio lo scippatore si è invece spostato a Costa Masnaga e tre giorni dopo, il 23 luglio in via Corsica a Dolzago per derubare un’anziana; tra il 25 e il 27 luglio sono seguiti altri tre scippi rispettivamente a Costa Masnaga, a Perego e a Oggiono.
L’uomo agiva in sella ad uno scooter Kymco nero, risultato rubato a Civate, e prendeva di mira principalmente donne, spesso anziane e in alcune occasioni in bicicletta. Dell’episodio accaduto il 27 luglio ad Oggiono ne avevamo parlato in un articolo precedente (clicca qui).
Ad annunciarne l’arresto è stato il Comandante dei carabinieri della Compagnia di Merate, il capitano Giorgio Santacroce, affiancato dal comandante della stazione di Oggiono, il maresciallo Nicolino Ombrosi.
“Da subito abbiamo pensato ad un persona disperata, di un tossicomane in cerca di soldi spicci per poter acquistare dosi di droga – ha spiegato Santacroce – inoltre, il fatto che i colpi si siano concentrati in una zona definita, ci ha fatto intuire che si trattava di una persona del posto”.
Le indagini si sono quindi spinte verso il sospettato “numero 1”: Franco Buono, classe 1971 e originario di Sirone, fuggito da una comunità terapeutica del cremonese, dove doveva scontare gli ultimi due anni e mezzo di pena totale di 13 anni per rapina e spaccio, giusto qualche giorno prima che iniziasse la raffica di scippi.
L’uomo si sarebbe allontanato dalla comunità che avrebbe dovuto curare la sua dipendenza dalla droga, poiché risultato positivo agli stupefacenti in uno dei controlli periodici a cui sono sottoposti gli ospiti. I gestori del centro avrebbero dovuto avvisare l’autorità giudiziaria e per il 43enne si sarebbero riaperte le porte del carcere. Quindi la fuga e il ritorno nella Brianza lecchese dove conosceva luoghi e probabilmente anche persone che gli avrebbero dato supporto, tanto che in almeno due scippi Franco Buono sarebbe stato affiancato da complici.
Saputo della sua evasione, i carabinieri di Oggiono e del Nucleo Operativo di Merate si sono subito messi sulle tracce del latitante, intuendo che poteva esserci il 43enne, spinto dal bisogno di soldi, dietro quegli scippi.
La conferma giunta il 6 agosto, quando l’uomo è stato soccorso in seguito ad un incidente stradale a Bulciago e trasferito in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Lecco. In quell’occasione il 43enne si è allontanato in tutta fretta dal nosocomio rubando un altro motorino, un Yamaha T Max, facendo nuovamente perdere le sue tracce. Da quel giorno non si sono più verificati altri scippi. Il Kymco nero è però rimasto sul luogo del sinistro e il suo rinvenimento ha offerto ai militari la prova che cercavano per “incastrarlo”.
Quasi casuale il suo arresto, il 16 agosto: il 43ene è stato riconosciuto e fermato da un militare mentre camminava a piedi per Dolzago, ancora dolorante per la frattura della spalla e un ginocchio gonfio, traumi riportati nell’incidente stradale.
Per questo, dopo l’arresto, l’uomo è stato accompagnato in ospedale per farsi curare e poi trasferito in carcere a Pescarenico. Il suo “covo” è stato localizzato a Castello Brianza, in un cascinale abbandonato dove i carabinieri hanno rinvenuto alcuni indumenti indossati dal malvivente durante le sue azioni criminose. Nel frattempo le indagini proseguono per identificare i complici e i ricettatori che avrebbero acquistato la refurtiva.