MANDELLO – “In questo clima pre-elettorale c’è da aspettarsi di tutto. Naturalmente non è una novità e quanto successo l’altra notte, l’insulto alla Lega Nord “sbandierato” sul muro della sezione “Luigi Valsecchi”, è la dimostrazione sia di questo sia della libertà con cui la gente gira indisturbata a far danni per le vie di Mandello, senza alcun controllo”.
Così si esprime Fabiola Bertassi, segretario cittadino della Lega Nord, all’indomani della scritta oltraggiosa apparsa sul muro della sezione mandellese del Carroccio, accanto a una delle due finestre della sede e al manifesto con l’immagine del segretario federale Matteo Salvini.
“L’episodio – osserva sempre la Bertassi – mi suggerisce un’altra riflessione: la differenza è tutt’altro che sottile tra chi si espone e lavora dedicando parte del proprio tempo per un ideale alla luce del sole e chi, diversamente, nasconde dietro una scritta il proprio pensiero, esprimendolo lontano dallo sguardo altrui e utilizzando un vocabolario limitato, che rispecchia evidentemente l’educazione impartitagli”.
“Si dice “coda di paglia” – aggiunge l’esponente dei “lumbard” – Matteo Salvini sta lavorando bene per la nostra Lombardia, sta cercando di salvaguardarne gli interessi e noi della sezione della Lega Nord di Mandello siamo con lui. Salvini ha lavorato e continua a lavorare per il nostro territorio, a favore della discriminazione che vede una Lombardia punita per essere virtuosa, che non riceve dal Governo romano in proporzione ai servizi che eroga e che ha bisogno di erogare (e sappiamo quanto ce ne sarebbe bisogno): strade e infrastrutture, scuole, sanità”.
Fabiola Bertassi conclude: “Io personalmente, come la totalità delle persone civili e di buon senso, da mattina a sera non faccio altro che lavorare in questo senso, nel sociale, nella sanità, nello sport e nella cultura, guardandomi bene dal passare le mie serate impiastricciando i muri di proprietà private. Questa è la differenza. I militanti della sezione di Mandello non hanno bisogno di qualcuno che, insudiciando i muri, ci faccia ricordare quanto in gamba sia il nostro leader e quanto disturbo dia il lavoro che sta facendo”.