LECCO – Il candidato sindaco di centrodestra Lorenzo Bodega si presenta agli elettori e nell’intervista a LeccoNotizie.com spiega perché, dopo essere già stato primo cittadino di Lecco per due mandati, dal 1997 al 2006 con il partito Lega Nord ed essere uscito, poi, sia dal Carroccio che dalla scena politica, ora ha deciso di tornare e correre per le prossime elezioni comunali che a maggio decideranno chi amministrerà la città per i prossimi cinque anni.
Come si definisce Lorenzo Bodega?
“Sono una persona comune, sono nato a Lecco nel 1959 e ho sempre vissuto qui, la mia famiglia è originaria della città, difatti Bodega è uno dei pochi cognomi che si trovano quasi esclusivamente a Lecco, e ho già avuto l’onore di guidare l’amministrazione di Lecco per due interi mandati, dal 1997 al 2006”.
Cosa lo ha spinto a ricandidarsi dopo anni di assenza dalla scena politica lecchese?
“Il pensiero della mia candidatura è maturato nel corso dell’ultimo anno, la gente mi fermava per strada chiedendo un mio ritorno, ma all’inizio ero combattuto perché fare il sindaco non è facile, ci sono molti obblighi e si è sempre sotto gli occhi di tutti. Al tempo stesso, però, avevo voglia di rimettermi in gioco, ho fatto due mandati completi ricordati bene, quindi non avevo motivo di desistere, poi ho incontrato un gruppo di persone motivate con cui poter costruire una lista civica e a fine febbraio ho preso la decisione definitiva di candidarmi”.
Come vede ora Lecco?
“Lecco è una bella città ed è fortunata dal punto di vista geografico. Nei decenni precedenti è stata pensata come capoluogo di provincia in trasformazione da una vocazione industriale a una più propensa al terziario e alla funzione residenziale, già nel miei mandati avevo affrontato il problema della dislocazione delle attività industriali, infatti la legge vieta che le attività produttive definite insalubri possano stare nel centro città accanto ai complessi residenziali, e anche ora bisogna guardare a Lecco tenendo conto di questi cambiamenti”
Quali cambiamenti dovrebbe effettuare l’amministrazione cittadina?
“Riguardo alle attività produttive legate al settore terziario, l’amministrazione deve saper valorizzare l’ingegno umano lecchese, che ad esempio trova la sua fucina nel Politecnico, e bisogna favorire lo sviluppo della vocazione al turismo, Lecco deve diventare una città turistica, è un processo lungo sul quale ci si deve impegnare creando le adeguate strutture ricettive, come parcheggi e alberghi. Da valorizzare sono anche le testimonianze presenti in città, come la valle del Gerenzone da cui è nata l’industria lecchese o il museo della montagna”.
Se venisse eletto sindaco, quale sarebbe il suo primo intervento?
“Sul breve periodo sono pochi gli interventi che si possono fare, se penso ai parcheggi vorrei realizzare l’area serpentino, via Mazzini, il porticciolo e la passerella con il Centro Meridiana, sono tutti progetti che voglio riprendere in mano. Sicuramente interverrei sulla stazione che va riaperta al traffico, è assurdo che non si possano accompagnare in stazione ad esempio le persone anziane, poi è chiaro che l’accesso andrebbe disciplinato: il problema del terminal degli autobus in stazione è rimasto irrisolto, ma andrebbe sicuramente rivisto e a questo si collega anche la realizzazione del passaggio pedonale con il centro Meridiana”.
Quali sono le priorità del vostro programma elettorale?
“Ho sempre pensato che la città sia di tutti e le iniziative non debbano rivolgersi solo a determinate fasce sociali, certo si deve avere attenzione per le fasce deboli, ma tendo conto anche di tutte le altre. In generale va rivisto il discorso della pulizia della città, del decoro urbano, la manutenzione ordinaria del tappeto stradale e del verde urbano e, fondamentale, il sistema di sicurezza. Ad esempio quando si utilizzano i parcheggi pubblici a Lecco ci si trova circondati da un drappello di persone di colore che commerciano i biglietti non ancora scaduti e questa è una situazione a cui bisogna porre rimedio”.
Chi sostiene la sua candidatura e come si è formata la coalizione?
“La mia lista civica è composta da 32 persone e si è formata grazie al passaparola, alcuni dei candidati li conoscevo già, altri li ho incontrati in questa occasione. Sono lecchesi di tutte le fasce sociali, dai pensionati ai giovani, e quasi la metà sono donne, sono tutte persone motivate che mi stimano e hanno voglia di condividere con me questa avventura. Per quanto riguarda il Nuovo Centrodestra, invece, i primi contatti li ho avuti con il consigliere regionale Mauro Piazza e con il sottosegretario in Regione Daniele Nava; dopo varie riflessioni abbiamo trovato i punti di incontro e, poi, con alcuni esponenti di Ncd ho avuto modo di lavorare in passato e so che sono persone affidabili con cui è facile trovare un accordo. Da poco, infine, si è aggiunta la nuova lista civica Destra per Lecco, ne sono felice perché è formazione che proviene dalla società civile”.
Nel caso vincesse le elezioni, come sarebbe formata la sua squadra di governo?
“Prima voglio vedere come andranno le elezioni, è inutile fare programmi su un futuro che non dipende solo da me”
Quale è il suo pronostico per queste elezioni?
“Non voglio azzardare risultati elettorali, io so che il mio obiettivo è arrivare al ballottaggio con Virginio Brivio”.
Cosa ne pensa dei suoi avversari?
“Non voglio criticare gli altri candidati, credo che Virginio Brivio abbia fatto ciò che era nelle sue possibilità, per quanto riguarda Negrini non lo conosco tanto, ma credo sia una rispettabilissima persona. Non conosco nemmeno il candidato del Movimento 5 Stelle, ma io rispetto le idee di tutti”
Secondo lei quali saranno gli elettori che sceglieranno di votare per Lorenzo Bodega?
“Sono convinto che i partiti sul territorio giochino un ruolo simbolico, ma nelle elezioni comunali conta la persona indipendentemente dalle sue idee politiche. Nei miei scorsi mandati credo mi abbiano votato sia elettori di centrodestra che elettori di centrosinistra. In ogni caso il popolo è sovrano e saranno i lecchesi a scegliere il loro sindaco”.