LECCO – Alberto Negrini, commerciante lecchese di 53 anni, quattro figli, esponente di punta della Confcommercio Lecco, per le prossime elezioni comunali è il candidato sindaco di centrodestra sostenuto da Forza Italia, Lega Nord e Fratelli D’Italia-Alleanza Nazionale. Nell’intervista a Lecconotizie.com si presenta agli elettori lecchesi, spiega quali sono le motivazioni che lo hanno spinto a candidarsi e quali saranno i suoi obiettivi se dovesse diventare il primo cittadino di Lecco.
Chi è Alberto Negrini?
“Sono un imprenditore di 53 anni, ho sempre operato nel ramo del commercio, a Lecco ho due negozi e negli anni ho avuto vari incarichi in Confcommercio. Ho quattro figli e sono stato uno sportivo, sono un ex sciatore e ho anche fatto il maestro di sci perché questo sport è sempre stata una mia grande passione”.
Cosa l’ha spinta a candidarsi per le elezioni comunali?
“Ho visto che la campagna elettorale non si occupava dei temi sui quali invece io credo si debba discutere, per questo ho deciso di scendere in campo e dire la mia. All’inizio ho tenuto i contatti con l’attuale sindaco Virginio Brivio, ho pensato di poter collaborare con lui occupandomi delle attività produttive, ho partecipato anche a degli incontri di Appello per Lecco, ma, poi, ho visto troppi limiti in quel progetto per una città come Lecco e, quindi, ho fatto una scelta diversa e le nostre strade si sono divise. Ho iniziato, poi, a valutare le altre proposte che si stavano formando, mi sono trovato all’interno di un nucleo che stava dialogando per trovare compattezza e affinità e così si è formata l’attuale coalizione che mi sostiene”.
Da chi è formata la coalizione che sostiene la sua candidatura?
“Io non sono espressione di un partito, ma della società civile, per questo ho la mia lista civica nella quale ho voluto coinvolgere il più possibile i giovani. Questa lista qualifica la mia candidatura e vuol fare di Lecco una città moderna. A sostenermi, poi, ci sono tre partiti: Forza Italia, la Lega Nord e Fratelli d’Italia. I primi contatti sono stati con la Lega, sui giornali avevo letto che come nome di un possibile candidato esterno al partito avevano proposto il mio, quindi ci siamo incontrati e loro hanno confermato questa opzione, poi ci siamo avvicinati a Forza Italia e abbiamo visto che esistevano le premesse per portare avanti la mia candidatura e lo stesso vale per Fratelli D’Italia-Alleanza nazionale”.
Come vede la città di Lecco in questo momento? C’è qualcosa da cambiare?
“Ho dato tanti aggettivi a Lecco, è una città invidiabile per alcune caratteristiche, prima di tutto la posizione geografica, abbiamo lago e montagne e questo dovrebbe far pensare che la città dovrebbe avere uno sviluppo legato al turismo, ma oggi questo è l’aspetto meno considerato del Pil lecchese. Lecco ha una tradizione legata al manifatturiero, ma oggi questo settore dovrebbe essere supportato dal Politecnico, una punta di diamante per questa città che porta dai 30 mila ai 40 mila studenti al giorno. Oggi Lecco è molto affaticata dal punto di vista economico e non dà tranquillità e sicurezze a chi vi abita, è una città spenta che non offre proposte ai giovani ed è anche disorganizzata, si guardi ad esempio la dislocazione degli uffici pubblici che non è funzionale.
Se fosse eletto sindaco qual è la prima cosa che farebbe?
Se fossi eletto sindaco come prima cosa cambierei parte dei regolamenti amministrativi per poter liberare energie e risorse cercando di ridurre l’aspetto burocratico. Organizzerei un team di assessori e tecnici per portare avanti questa operazione che di fatto sarebbe a costo zero.
Quali sono le priorità del vostro programma?
Vogliamo intervenire sull’economia della città, agendo anche nei termini del welfare. Il compito dell’amministrazione comunale non è tanto quello di intervenire attivamente, ma quello di mettere in atto tutte quelle azioni volte a creare disponibilità. Attualmente la Pubblica Amministrazione non è in grado di creare l’ambiente giusto per società competitive, questo ha provocato una contrazione delle proposte nel mondo del lavoro e Lecco si è trovata a subire la crisi economica. Noi, invece, vogliamo intervenire sui regolamenti per fare in modo che si creino le giuste condizioni per lo sviluppo economico delle città. La città, poi, deve pensare anche ai giovani, affinché abbiano luoghi di aggregazione legittimi. E’ necessario che un’amministrazione pensi al benessere del cittadino, perché un cittadino che sta meglio costruisce un futuro migliore. Con la giusta visione politica diventa più semplice anche trovare le risorse economiche perché si favoriscono l’iniziativa imprenditoriale e la collaborazione di associazioni e mondo del volontariato.
Se dovesse vincere le elezioni come comporrebbe la sua squadra di governo?
Al momento non ho delineato una possibile squadra di governo, ho iniziato a farmi un’idea e so che sono di fronte a un sistema che non si può stravolgere completamente, ma mi piacerebbe introdurre delle novità facendo conto, ad esempio, sul mondo del volontario con squadre di volontari in grado di affiancarsi e sostenere gli assessori. Per i vari assessorati, poi, nel caso valuterò chi tra noi ha le competenze adeguate per assolvere determinati compiti
Qual è il suo pronostico per le elezioni?
Sono visto come una novità e in effetti questa per me è un’avventura del tutto nuova, quindi non riesco a fare pronostici sui risultati elettorali. Oggettivamente puntiamo ad arrivare al ballottaggio con l’attuale sindaco Virginio Brivio.
Cosa ne pensa degli altri candidati?
Conosco la forza elettorale del Pd, la politica italiana è bipolare e in questo momento il Pd ha molto consenso a livello nazionale, quini Brivio avrà questo vantaggio. Ritengo Brivio una persona ravveduta e saggia, apprezzo il suo operato in merito alla tutela e al riequilibrio del bilancio, ma secondo me non ha avuto un corretto approccio verso il privato e le aziende. Per quanto riguarda il M5s, invece, ho grosso rispetto per questo movimento che si è generato come una novità di cui si sentiva l’esigenza e conosco il loro candidato sindaco, ho rispetto per Riva perché è giovane, ma molto attento e la sua è una candidatura di qualità. Lorenzo Bodega, invece, ha di per sé un buon appeal perché è ricordato bene e ha una buona capacità comunicativa, anche se durante i suoi mandati il tessuto sociale, economico e produttivo lecchese era ben diverso.