Calolzio in corteo per il 70° anniversario della Liberazione

Tempo di lettura: 7 minuti

Calolzio_25_aprile (21)

 

CALOLZIOCORTE – “Onore ai caduti di tutte le guerre” una frase forte e significativa che, nella mattinata di sabato, è risuonata per ben quattro volte nella città di Calolziocorte, impegnata nei festeggiamenti per il settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal regime fascista.

Tante le persone e le associazioni che, questa mattina, si sono ritrovate presso il Parco Ana di via Via Marconi, per prendere parte al corteo organizzato dall’amministrazione comunale, per ricordare il sacrificio di quanti hanno combattuto per la Giustizia e la Libertà del nostro Paese.

Alla manifestazione erano presenti: l’associazione nazionale Carabinieri sezione di Calolziocorte, gli alpini calolziesi, il coro A.N.A dell’Adda di Calolzio e Olginate, i volontari del soccorso di Calolziocorte, l’Avis e l’Aido calolziese, la Pro Loco di Calolziocorte, l’associazione marinai d’Italia sezione di Calolziocorte, gli alunni della scuola elementare del pascolo di Calolziocorte e di Sala, gli alunni della scuola media Manzoni e dell’Istituto Rota.

 

La Protezione Civile calolziese
La Protezione Civile calolziese

 

Tra le associazioni vi era anche la Protezione Civile di Calolziocorte, con la sua prima presenza ufficiale a una manifestazione. La neonata Protezione Civile da circa due mesi  a questa parte, sta agendo sul territorio calolziese, coinvolgendo ampiamente i cittadini, le scuole e le altre associazioni presenti sul territorio per salvaguardare l’ambiente circostante.

La manifestazione ha avuto inizio alle 9.20 presso il parco Ana, quando il sindaco di Calolziocorte Cesare Valsecchi, e il vicesindaco dei ragazzi Sara Valsecchi, hanno depositato un omaggio floreale, in ricordo dei caduti, presso il monumento degli Alpini all’interno del parco, e sotto le note dell’inno di Mameli  è avvenuto il rituale dell’alzabandiera.

 

Il coro Ana dell'Adda
Il coro Ana dell’Adda

 

Il corteo si è poi diretto verso la Piazza interna del Municipio, attraversando Via Marconi e Largo Garibaldi; al centro del corteo una grande bandiera italiana è stata sostenuta dagli alunni delle scuole calolziesi che è stata deposta, alla fine della giornata, nel prato adiacente al monumento dei caduti di guerra. 

 

Gli Alpini calolziesi
Gli Alpini calolziesi

 

Una volta giunti nella piazza retrostante il Municipio, il sindaco Cesare Valsecchi e il vicesindaco dei ragazzi Sara Valsecchi, hanno deposto una corona d’alloro di fronte al monumento che riporta i nomi dei caduti calolziesi; al termine dell’alzabandiera, il corteo è ripartito alla volta del monumento dell’Associazione nazionale Carabinieri, antistante alla biblioteca comunale  “Caterina Cittadini”.

 

Calolzio_25_aprile (22)

 

Dopo aver deposto la corona d’alloro, il corteo è giunto al monumento dedicato ai caduti di tutte le guerre sottostante la chiesa arcipresbiteriale, dove si è tenuto un lungo momento di raccoglimento in cui sono intervenuti, con discorsi commemorativi, gli alunni delle scuole calolziesi, il sindaco e l’associazione A.N.P.I.

 

Calolzio_25_aprile (74)

 

“Come consiglio comunale dei ragazzi – ha spiegato il vicesindaco dei ragazzi Sara Valsecchi – abbiamo voluto essere presenti per festeggiare, insieme alle autorità e ai cittadini, il settantesimo anniversario dalla liberazione della nostra nazione dal fascismo. Lunedì, con la scuola media di Calolziocorte ‘A.Manzoni’ ci siamo recati presso la casa di riposo ‘Madonna della fiducia’ dove diversi anziani ci hanno raccontato la loro esperienza di vita durante gli anni della guerra e del regime fascista, facendoci riflettere su come il diritto alla democrazia non sia scontato, e su quanto sia importante il ricordo del passato affinché non si ripetano i capitoli più neri e bui della nostra storia”.

 

Calolzio_25_aprile (81)

 

“Noi alunni della classe quinta– ha spiegato una piccola alunna della scuola elementare di Pascolo -abbiamo voluto essere presenti in questa cerimonia che ricorda l’anniversario della liberazione, perché sappiamo che questo giorno rappresenta un momento importante della storia della nostra patria” i piccoli alunni hanno poi letto, una poesia di Bertol Brecht intitolata “La pace dipende da te”.

 

Calolzio_25_aprile (84)

 

Gli alunni della scuola media, invece, hanno espresso delle riflessioni riguardanti il concetto di libertà, “Quella libertà  – ha commentato una giovane alunna – che i nostri avi hanno conquistato per le generazioni future, anche a costo della loro stessa vita”. Gli alunni durante i loro interventi hanno citato diversi poeti e personaggi, quali Martin Luter King , Pietro Calamandrei e Don Achille Bolis.

 

Calolzio_25_aprile (85)

 

Un alunno del Rota ha invece portato la testimonianza di un recente viaggio d’istruzione a Roma :”Durante la gita, oltre ai soliti luoghi turistici, ci hanno portato alle fosse Ardeatine. Per molti di noi alunni, prima della visita, rappresentavano solamente un fatto di storia come tanti altri, ma dopo esserci stati e aver visitato il mausoleo, le tombe allineate hanno suscitato in noi una voglia di capire perché 335 persone sono state barbaramente giustiziate; ci hanno aperto un mondo chiamato resistenza, fatto di persone che hanno abbandonato i loro affetti personali, e alcune volte perso la vita in nome della libertà, della pace e della democrazia”.

I bambini della elementare di Sala hanno invece raccontato la storia di Sasako Sadaki, bambina giapponese rimasta vittima delle radiazioni provocate dall’esplosione della bomba di Hiroshima, e, in sua memoria, hanno deposto dei piccoli cigni di carta, prodotti da loro, ai piedi della corona d’alloro.

 

Al microfono Marica Ara
Al microfono Marica Ara, rappresentante di A.N.P.I.

 

Toccante e commosso l’intervento di Marica Ara, rappresentante dell’Anpi Italia: “Oggi ricordiamo il settantesimo anno della liberazione, un momento per ricordare a tutti che il valore dell’esperienza partigiana, consistette nel prendere in mano il proprio destino per risolvere la situazione tragica in cui l’occupazione fascista aveva posto l’Italia. Tra divenire succubi dei tedeschi e sfidare un nemico potente per un futuro diverso, i nostri avi, hanno scelto la seconda opzione. Nelle loro azioni furono mossi da uno spirito di libertà, per riscattare la patria da quel baratro in cui l’aveva posta il fascismo. L’insegnamento più importante che la  resistenza ci ha lasciato è che nella vita si può e si deve scegliere anche quando tutto sembra finito”.

Marica Ara ha chiuso il suo intervento facendo riferimento al ruolo delle donne nella resistenza, secondo la rappresentante A.N.P.I, hanno svolto un ruolo fondamentale organizzando la strategia delle sopravvivenza, essendo parte attiva  e combattendo anche sul campo per il valore della libertà.

 

Calolzio_25_aprile (102)
Da sinistra il sindaco Cesare Valsecchi, il partigiano Benvenuto, il vicesindaco dei ragazzi Sara Valsecchi

 

A concludere la cerimonia è stato il sindaco Cesare Valsecchi, affiancato da Benvenuto, partigiano calolziese, e da Sara Valsecchi. Il primo cittadino, ha sottolineato l’importanza di una manifestazione come quella del 25 aprile, poiché “Segna il passaggio generazionale, di esperienze e dei valori fondamentali per evitare il ripetersi degli errori che si sono commessi nella nostra storia”.

“Sono trascorsi 70 anni da quel tragico 25 aprile – ha spiegato Cesare Valsecchi – carico di tragedie e sofferenze, in cui però, si manifestava anche la gioia, perché da li in poi si poteva tornare a vivere e pensare al futuro. La pace, la condivisione solidale e la libertà, concedono, con intelligenza e impegno, di costruire un futuro per se, i propri cari e per le generazione seguenti. Il sacrificio se necessario non si evita, ma si affronta per avere delle condizione di vita migliori, cosi come hanno fatto i nostri avi. Non abbiate paura di denunciare, agire e combattere da uomini liberi, così come hanno fatto settanta anni fa i nostri partigiani”.

 

Calolzio_25_aprile (95)

 

La mattinata si è conclusa con la S. Messa presso la Chiesa Arcipresbiterale celebrata dell’arciprete don Leone Maestroni.

Da sottolineare l’abbandono della manifestazione da parte del consigliere di Minoranza della lista sviluppo, lavoro e libertà Dario Gandolfi, a causa del riferimento che Marica Ara ha fatto nel suo discorso alla nuova legge “Italicum”: “Se fosse approvata con un grosso pregno di maggioranza da parte della coalizione vincitrice delle elezioni – ha detto la Ara – si avrebbe una sola camera con una grande  maggioranza di governo e questo in democrazia non è accettabile”.

“Mi dissocio completamente – ha replicato Gandolfi – da quanto è stato detto dalla rappresentante Marica Ara, poiché, a mio parere, l’intervento riguardante la nuova legge era mera campagna elettorale e si doveva evitare in un contesto come questo”.

Di seguito la galleria fotografica dell’evento.