LECCO – È stato Federico Pizzarotti, primo sindaco 5 stelle del Comune di Parma, l’ospite intervenuto nella serata di venerdì nell’incontro organizzato dalla lista “Un’altra Lecco è possibile” con Massimo Riva sindaco, candidato grillino in corsa a Palazzo Bovara per le elezioni del prossimo 31 maggio.
Circa un centinaio le persone presenti nella sala conferenze del centralissimo Palazzo Falck dove, insieme al candidato Massimo Riva, si è svolto un dibattito su cosa vuol dire “amministrare a 5 stelle”, attraverso alcuni esempi di interventi attuati in quasi tre anni di mandato nella città emiliana.
“Chiunque si candidi adesso – ha esordito Pizzarotti – ha indubbiamente un gran coraggio, molto più di tre anni fa. Dovrà fare i conti con limitazioni che non dipendono da lui e tuttavia, con quelle risorse che si ritroverà a disposizione, potrà avviare un cambiamento. Come si vince? Parlando delle proprie idee e delle proprie persone, senza promesse mirabolanti. Spesso gli interventi più importanti sono quelli non direttamente visibili, penso alla riqualifica delle fognature che stiamo portando avanti a Parma”.
Acqua, rifiuti, edilizia, politiche fiscali alcuni dei temi toccati nell’arco della serata. Parola d’ordine, cambiamento: “Il cambiamento piace fino a che riguarda altri, quando tocca a noi siamo meno entusiasti di solito. Ma al cambiamento ci si abitua, soprattutto quando diventa evidente il valore che quel cambiamento ha portato. Un buon cambiamento si fa anche attraverso una corretta informazione: chi amministra deve dare ai cittadini gli strumenti per capire effettivamente cosa sta cambiando in città, anche se l’intervento non è visibile nell’immediatezza”.
“Uno dei nostri cavalli di battaglia è la partecipazione – ha proseguito Pizzarotti – peccato che non siamo riusciti a farlo capire ai cittadini, anche se resto convinto che sia qualcosa che debba partire da loro. Lamentarsi e basta non va bene, occorre ridare fiducia al cittadino e farlo sentire partecipe di quanto si fa per migliorare la città e l’ambiente in cui vive”.
Poche e semplici leggi, questo il suggerimento finale di Pizzarotti: “Ovviamente bisogna farle rispettare. In questo modo risolveremmo almeno il 30% dei problemi che ci sono in Italia”.