Salvini contestato, lui replica: “sfigati!” e alza il dito medio

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Salvini “saluta” i suoi contestatori con il dito medio alzato nel selfie con il candidato sindaco Alberto Negrini

 

LECCO – Tra i sostenitori e i semplici curiosi che hanno partecipato al comizio elettorale, che si è tenuto sabato pomeriggio da Matteo Salvini (segretario della Lega Nord) in piazza Cermenati a Lecco, vi era anche un gruppo di contestatori, circa una trentina, che ha voluto dire la sua sulla politica anti-immigrazione, cavallo di battaglia dal leader del Carroccio.

I contestatori si sono posizionati sul lato opposto al palco di piazza Cermenati e hanno esposto due striscioni con le scritte “Ieri fascisti, oggi leghisti” e “L’Europa non ha confini, siamo tutti clandestini”.

 

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Gli striscioni esposti dal gruppo di contestatori

Gli striscioni di contestazione non sono sfuggiti all’occhio di Salvini che ha aperto il suo comizio rivolgendosi proprio al gruppo di oppositori: “Leggo là in fondo uno striscione con scritto siamo tutti clandestini, ma non è così: qui di clandestini al massimo vedo solo voi”.

“Se proprio volete apritegli le porte di casa vostra, clandestini sarete voi, sfigati! – rincara la dose il leader del Carroccio – così Alfano vi dà anche 30 euro per ospitarli e siete tutti contenti”.

Salvini, poi, torna a rivolgersi ai suoi sostenitori e parla, appunto, di immigrazione sottolineando come “il Governo pensa a sistemare i sedicenti profughi in alberghi di lusso piuttosto che pensare agli italiani”, ma non si dimentica del gruppo di contestatori sui quali torna di nuovo a concentrarsi ridicolizzandoli.

“Contestatori alzate la voce che non vi sento!” urla Salvini dal microfono e poi incita la piazza: “forza, fate tutti un bell’applauso ai contestatori più timidi di tutta la Lombardia”.

I sostenitori rispondono all’appello di Salvini e prontamente intonano il coro “Fuori la voce, coniglio fuori la voce” portando in piazza Cermenati il tipico clima da stadio.

Al termine del comizio il leader del Carroccio ha salutato ufficialmente tutti i presenti, oppositori compresi, e con una birra in mano è sceso sul lungolago per le foto di rito con il candidato Alberto Negrini.

Il gruppo di contestatori ha seguito lo spostamento e si è posizionato poco distante da Matteo Salvini urlando: “Non esistono clandestini, sono tutte persone come noi. Vattene, non ti vogliamo” e, abbandonato il clima festoso dei saluti ufficiali dal palco, il leader della Lega Nord li ha definitivamente congedati con un eloquente dito medio alzato in loro direzione.

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