LECCO – Mercoledì sera, nella sala civica del Centro Sociale di Germanedo, la giornalista di Canale Cinque Mimosa Martini, invitata dalla lista civica Vivere Lecco, spiega l’importanza di vivere seguendo le proprie passioni.
“Sfortunato è chi non ha passioni – racconta Mimosa Martini – il giornalismo è sempre stata la mia passione e fin da bambina ho voluto diventare giornalista, perché per me informare significa raccontare e lasciare memoria di ciò che si vive. Ho iniziato a lavorare alla Rai, ma non è stato per nulla semplice: all’epoca l’ambiente del giornalismo era un circolo chiuso e riservato o ai figli d’arte o a persone vicine al potere politico. Io non ero niente di tutto ciò, ma sono potuta andare avanti solo grazie al fatto che fossi brava e che avessi una marcia in più”.
Mimosa racconta i suoi primi passi nel mondo del giornalismo e come questo campo si è evoluto nel tempo: “Parlavo quattro lingue e fin da ragazzina ero abituata a girare il mondo. Da bambina viaggiavo con i miei genitori, poi, dall’età di 16 anni ho iniziato a farlo da sola, lavoravo durante l’anno per comprarmi un biglietto aereo e poi mi organizzavo per dormire in un sacco a pelo e sopravvivere con le risorse economiche a disposizione e questa attitudine al viaggio e all’adattamento è stata fondamentale per il mio lavoro come inviata. Quando ho iniziato a lavorare in Rai si scriveva a macchina, vi erano in dotazione solo pochissimi terminali, i primi modelli in commercio, e i filmati venivano girati su pellicola. Nei viaggi come inviata la difficoltà maggiore era poter comunicare con la propria redazione perché in alcuni Paesi non esistevano i telefoni, a volte l’unico a disposizione si trovava nell’ufficio postale al centro della capitale e per usarlo bisognava passare ore in attesa, per questo motivo le comunicazioni erano molto lente, potevano passare dei giorni. Oggi l’avvento di internet e dei telefoni cellulari satellitari ha cambiato tutto, la comunicazione avviene in tempi rapidissimi, sono aumentate sia la quantità di informazioni che possono circolare che l’accessibilità ad esse”.
La giornalista entra nello specifico della rivoluzione che ha interessato il mondo dell’informazione: “La carta stampata è destinata a morire, anche se non si sa ancora quando, ma il settore sarà sempre più in crisi, mentre internet è il futuro. La rete è allo stesso tempo il luogo dell’informazione e quello della disinformazione, per questo motivo il ruolo del giornalista resta cruciale perché deve fungere da mediatore, ha il compito di verificare la veridicità delle fonti delle notizie con cui viene a contatto e ha il dovere di divulgare quanto scopre: se la notizia è fondata, la deve presentare come informazione, mentre se non è fondata deve spiegare i motivi e gli interessi che stanno dietro la diffusione di tale non notizia. A questo punto per il giornalista si apre un importante punto, ovvero quello della credibilità personale che un tempo si formava con anni di lavoro, mentre oggi, per via del fatto che il giornalismo è sempre più frazionato, deve trovare altre vie”.
“Il lavoro del giornalista non porta a una vita nel lusso e viene svolto ventiquattro ore su ventiquattro – conclude Mimosa Martini – per questo motivo per poterlo fare bisogna essere mossi da grande passione. La passione è fondamentale per tutti i lavori, in un periodo di così grande crisi economica e disoccupazione il titolo di studio non dà più certezze di trovare un posto di lavoro, per questo è molto più importante e conveniente fare ciò che piace, seguire i propri sogni, perché così si avranno la forza e la motivazione necessarie a combattere e a costruirsi un futuro”.
La passione è il tema centrale della serata organizzata dalla lista civica Vivere Lecco, che per le prossime elezioni sostiene il candidato sindaco Virginio Brivio, e a raccontare la propria è anche il campione di pattinaggio ed esperto di fotografia Gianni Peverelli: “Sono fotografo dal 1975 e da 30 anni sono specializzato nella fotografia aerea a bassa quota. Da questa mia passione sono nate importanti collaborazioni, ad esempio, per conto del demanio fotografo le coste dei laghi dagli elicotteri, operazione che serve per tenere sotto controllo il problema dell’abusivismo edilizio. La mia passione per la fotografia, dunque, mi ha portato anche a poter offrire un servizio alla comunità”.