Crimi, Toninelli e Tripiedi chiudono la campagna del M5S

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Da sinistra: il Senatore del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, il parlamentare Danilo Toninelli, il candidato sindaco Massimo Riva e il parlamentare Davide Tripiedi

 

LECCO – Sono stati i tre parlamentari Vito Crimi, Danilo Toninelli e Davide Tripiedi a chiudere la campagna elettorale del Movimento 5 Stelle lecchese. Giovedì sera il candidato sindaco Massimo Riva e la sua lista hanno accolto gli ospiti presso la sala conferenze di Palazzo Falck in Piazza Garibaldi, per un confronto/dibattito sul tema “Cittadini nelle istituzioni”: attraverso la biennale esperienza a Roma, il Senatore Crimi e i parlamentari Toninelli e Tripiedi hanno raccontato alla platea cosa significhi, per un cittadino che si affaccia al mondo della politica, entrare a far parte della macchina amministrativa.

Onestà, determinazione, nessun compromesso: questa la ricetta del Movimento 5 Stelle per una buona politica, che deve mettere al centro i bisogni e gli interessi dei cittadini.

 

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Ad esordire tra diversi scrosci di applausi il Senatore Vito Crimi: “Se dobbiamo tener buona la metafora per cui chi si occupa di politica è un impiegato a servizio del suo datore di lavoro, nel nostro caso questo ruolo è svolto dai cittadini. Non portiamo in Parlamento le nostre tesi ma quelle di una massa di gente, che da due anni non fa che ringraziarci. Sottolineo l’importanza dell’opposizione, linfa vitale della democrazia: dove c’è un consigliere comunale 5 stelle l’opposizione cambia faccia. Sono state fatte cose straordinarie in questi due anni e senza scendere a compromessi di alcun tipo. Ieri finalmente è partito il microcredito di Stato, un emendamento che abbiamo proposto nel dicembre 2013: abbiamo convinto a votarlo senza promettere voti ad altre cause ma facendo capire che era uno strumento di fondamentale importanza per le piccole-medie imprese”.

“Devo farvi i complimenti – ha detto Danilo Toninelli – siete un gruppo forte, unito e soprattutto preparato. Credo che Massimo Riva cambierà completamente il modo di fare politica, il tempo delle firme sottobanco è finito: ora ci sono dei cittadini che controllano cosa succede all’interno della macchina amministrativa e che lo racconteranno agli altri cittadini. Questo è quello che è accaduto a livello nazionale ed è quello che ci auspichiamo avverrà a Lecco. Ci hanno accusato di essere ininfluenti ma la realtà dei fatti è ben altra – ha proseguito il parlamentare – da quando il Movimento 5 Stelle esiste la politica italiana è cambiata. Abbiamo ancora da imparare e da perfezionarci ma dopo due anni possiamo dire di sapere cosa vuol dire fare i parlamentari”.

 

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Originario di Desio, 30 anni, Davide Tripiedi non ha usato mezzi termini per definire l’operato della maggioranza in Parlamento: “Porcherie, sulle quali hanno investito i soldi di cui lamentano la mancanza. ‘Non ci sono soldi’ è la frase ricorrente, ma sulle grandi opere pubbliche si spendono miliardi e a finanziarle sono le stesse banche che negano i mutui alle imprese. Sono membro della commissione Lavoro e in due anni sono riuscito ad individuare un fondo di un miliardo e mezzo di euro, più che sufficiente per sanare alcune piaghe della nostra economia e per mandare le persone in prepensionamento. Il patto, stabilito con le altre forze politiche, era di riservare questo fondo esclusivamente ai lavoratori. Poi con la Legge di stabilità Renzi ha svuotato quel fondo”.

Al centro dell’attacco del parlamentare le grandi opere, viabilistiche e non solo, Expo inclusa: “Per ‘nutrire il pianeta’ hanno asfaltato mille ettari di terreni agricoli spendendo 18 miliardi di euro. Questo è il modo di fare di una maggioranza che vuole garantirsi il suo bacino di voti ma noi non siamo così, noi siamo liberi e all’interno delle commissioni non abbiamo paura di fare nomi e cognomi, così come siamo liberi di prendere i soldi dei cittadini e di investirli nelle cose che servono davvero. Con questa consapevolezza, ritengo che anche a Lecco ora più che mai serva che i cittadini entrino nelle istituzioni per denunciare quello che non funziona”.

Il parlamentare ha quindi concluso incoraggiando i pentastellati lecchesi, ricordando una frase di Beppe Grillo: “Saremo gli apripista di una vera democrazia”.