Casimiro Ferrari, un decennale senza cerimonie. Per ora

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Personaggio atipico, controverso, per certi aspetti anche scomodo, Casimiro scomparve di questi tempi, giusto dieci anni fa. E nel segno della controversia, domenica 4 settembre non ci sarà alcun ricordo di questo grande della montagna.

L’uomo del Cerro Torre, l’ultimo Re della Patagonia come l’ha ribattezzato Alberto Benini nella sua biografia così intitolata, se n’è andato il 4 settembre del 2001 e giusto domenica, quindi, si dovrebbe ricordare il decimo anniversario della sua scomparsa. E invece, il condizionale è d’obbligo perché – un po’ in linea con la sua scarsa voglia di pubblicizzare se stesso – Casimiro non verrà celebrato. Almeno per ora.

Abbiamo sentito per primi i parenti, che però non hanno in programma cerimonie o altro. “D’altra parte – racconta il figlio Ugo – siamo anche privi del necessario materiale per poter organizzare qualcosa di serio. E’ tutto nelle mani di altri…”. A ruota i Ragni (Casimiro era un maglione rosso): Daniele Bernasconi ci spiega che sì, qualcosa si farà – ma non subito. “Ne stiamo parlando in questi giorni, prima della fine dell’anno sicuramente realizzeremo un’iniziativa in tema”. Ma non domenica? “No, per il 4 settembre non ce la faremo”.

Altra sponda naturale: il CAI di Lecco. Emilio Aldeghi conferma le parole di Bernasconi: “Con i Ragni ci siamo già sentiti e abbiamo pensato di mettere in piedi una manifestazione che riguarderà non solo Casimiro Ferrari ma anche altri nomi dell’alpinismo per i quali proprio quest’anno c’è una coincidenza di anniversari, da Mazzoleni ad altri ancora”.

Nessuna commemorazione per domenica 4 nemmeno alla Sottosezione Cai Ballabio la cui sede è dedicata proprio a Casimiro Ferrari: “Per domenica non abbiamo in programma nulla – spiega il presidente Giosuè Beri – sabato 10 settembre faremo una festa per i dieci anni della realizzazione della sede e ovviamente avremo modo di ricordare anche l’amico Casimiro”.

Insomma, niente “per tempo”. Ma a quanto pare qualcosa si farà, per ricordare il “Miro”. Il Comune di Ballabio, oltre a decisioni del passato appunto l’intitolazione di una via nella parte superiore del paese, sembra almeno essersi ‘appuntata’ la data: nelle sue comunicazioni al consiglio comunale domani sera il sindaco Luigi Pontiggia pare intenzionato a rimembrare la figura di un ballabiese che ha compiuto imprese piuttosto importanti, sulle cime di mezzo mondo e nella sua amata Patagonia.