L’uomo un ottantenne si trovava in Valsassina, in val Biandino, dalle cinque del mattino, ma alle sette e mezza di sera non si era ancora presentato a casa. La figlia, allarmata, ha chiesto soccorso. Sulle tracce dell’uomo, quindi, si sono messi in molti: i volontari del soccorso alpino, la squadra saf dei vigili del fuoco e un giovane amico di famiglia con la propria moto da cross. Ed è toccato proprio a lui rinvenirlo all’alpe Serra sul sentiero che porta al rifugio Buzzoni.
L’anziano si trovava in stato di ipotermia e dolorante, caduto probabilmente intorno alle due del pomeriggio e rimasto lì fino alle undici passate di sera impossibilitato a muoversi. Mentre arrivava il personale sanitario del 118, i volontari del soccorso alpino lo hanno stabilizzato su una tavola spinale e immobilizzato com mattonicini fermacapo. E’ spettato poi al medico contrastare in prima battuta l’ipotermia, con l’eliminazione degli indumenti bagnati, coperta termica e somministrazione di liquidi caldi con doppio accesso venoso, mentre veniva pure fornito l’ossigeno a coprire eventuali patologie respiratorie.
L’ottantenne appariva con traumi maggiori (cranico, toracico e del bacino). Si presume che la caduta sia stata per parecchi metri. Alla fine il fungiat ottantenne è stato centralizzato vivo all’ospedale di Lecco dove è tuttora ricoverato.