LECCO – 15 progetti volti a immaginare Lecco in una nuova prospettiva aperta e collegata: l’idea nasce da un confronto tra l’amministrazione comunale e il professor Ermes Invernizzi del Politecnico di Milano e ha visto protagonisti i ragazzi del corso di laurea di Progettazione dell’Architettura che durante lo specifico laboratorio hanno affrontato e sviluppato lo studio reale dell’area urbana comprendente la stazione ferroviaria e il palazzo comunale.
Tre dei quindici progetti realizzati dagli studenti sono stati presentati mercoledì pomeriggio in Sala Consiliare, alla presenza dell’assessore all’Urbanistica Gaia Bolognini, del prof. Invernizzi e dei tutor Giovanni Ripamonti e Massimo Negri. Un’idea originale e esplicativa per riassumere il lavoro svolto durante il laboratorio e presentarlo all’amministrazione comunale attraverso una conferenza stampa tutta particolare: gli studenti hanno infatti appeso le tavole coi render dei propri progetti e portato i relativi plastici in 3D, esponendo brevemente ai presenti il lavoro, simulando una vera e propria sessione d’esame.
Come spiegato gli studenti hanno effettuato sopralluoghi e analizzato la documentazione messa a disposizione, immaginando poi di intervenire sugli spazi aperti, i collegamenti pedonali, sulla viabilità, avendo come criteri stabiliti l’utilizzo, per la progettazione, di strutture in legno e la bioarchitettura: quello che è emerso è uno scorcio suggestivo e innovativo su un’area centrale di Lecco, quella tra la stazione e il palazzo Bovara, oggi a metà tra la parte storica della città e quanto sta a monte. Gli studenti attraverso i loro progetti hanno rivalutato la funzione urbana di questi spazi, evolvendoli a qualcosa che invece di dividere dovrebbe unire.
Ecco quindi, nel progetto di Valerio Colombo, Giulia Di Donato e Alessandro Rognoni, una nuova stazione il cui tetto è interamente percorribile a piedi, una sorta di ponte che potrebbe collegare la ferrovia al Palazzo Bovara a Corso Matteotti, e poi ancora edifici di vetro in stazione, a simboleggiare apertura e accoglienza, come nel progetto di Greta Varani, Stefano Tremolada e Federica Vailati, o una torre di dieci piani, per ospitare uffici comunali e nuove aree di lavoro, e un ripensamento del mercato comunale e delle aree di sosta che si sviluppano intorno al nucleo della ferrovia, come ipotizzato da Mirko Rossi, Giulia Murgia e Jessica Rossino.
Progetti innovativi, creativi e, in alcuni casi come ha commentato l’assessore Bolognini “effettivamente cantierabili”: “I risultati sono stati davvero sorprendenti – ha detto durante la presentazione – questa collaborazione col Politecnico è interessante e ci consente di cambiare prospettiva e di ampliare i nostri orizzonti, anche attraverso lo sguardo degli studenti”.
L’invito dell’assessore è stato quello di continuare con questa collaborazione, per “unire le risorse e cominciare davvero a pensare alla trasformazione della città”.
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