BIELLA – Approfittando dei problemi psicofisici degenerativi di un’ultranovantenne, di fatto isolata da qualsiasi affetto familiare, si appropriavano indebitamente del suo patrimonio, arrivando a spendere oltre 1 milione di Euro in spese voluttuarie mentre la proprietaria si trovava ricoverata da tempo in una casa di cura per anziani.
Protagonista di questa vicenda una coppia biellese quarantacinquenne che, entrata in rapporti con l’anziana, non più pienamente in sé, certamente “ingolositi” dal suo patrimonio non certo esiguo, “pensava bene” di metterci facilmente le mani sopra.
Con la compiacenza di un medico (responsabile della struttura per anziani in cui la vittima era ricoverata), che attestava la buona salute dell’anziana e la sua conseguente capacità di poter regolarmente disporre del proprio patrimonio, (ancorché le altre figure professionali che nel corso degli anni l’avevano visitata ne avessero refertato il decadimento cognitivo in stato avanzato) la donna carpiva la nomina di “curatrice” della signora e, invece di aiutarla ad amministrare “oculatamente” il proprio patrimonio, unitamente al marito, iniziava a darsi alla “bella vita” acquistando orologi di lusso, gioielli e abbigliamento “griffato”, nonché intestandosi una polizza assicurativa, il tutto per oltre 1 milione di Euro, anche grazie alle somme derivanti dalla vendita di alcuni immobili (tra cui 3 appartamenti sulla riviera Ligure).
Il tutto all’insaputa della vittima. I finanzieri, insospettitisi dalle anomale movimentazioni finanziarie effettuate dalla principale indagata, hanno avviato complessi e mirati accertamenti bancari che hanno confermato che la “curatrice”, nell’arco di due anni, si appropriava indebitamente di una parte consistente del patrimonio economico che ammonta a svariati milioni di euro. Guardia di finanza Comando provinciale Biella 2 e proprio dalle attente indagini finanziarie sono iniziate le investigazioni condotte dai militari del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Biella – Sezione Tutela Economia, che hanno consentito di fermare i tre e di denunciarli alla locale Procura della Repubblica per il reato di circonvenzione di incapace.
Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Biella, avvallando le ipotesi investigative dei Finanzieri, disponeva il sequestro dell’intero patrimonio, a garanzia della signora circuita, consistente in 112 unità immobiliari (quattro interi condomini, garage, negozi e terreni in Biella e provincia), autovetture, prodotti finanziari e denaro contante, il tutto per un valore di 8 milioni di Euro di cui 600.000 in contanti