LOMBARDIA – L’iter della legge regionale sul riordino delle aree protette ha visto la sua conclusione con l’approvazione da parte del Consiglio regionale. Legambiente prende atto favorevolmente dei rilevanti miglioramenti che sono stati introdotti nel testo votato, recependo anche osservazioni formulate dalle associazioni ambientaliste, ma restano ferme le criticità già segnalate in più occasioni.
“Il riordino del sistema, che anche noi abbiamo ritenuto necessario – spiega Marzio Marzorati, vicepresidente di Legambiente Lombardia – deve essere fortemente governato dalla Regione. Diversamente si rischia che un processo affollato da centinaia di enti locali e gestori di aree, possa portare di fatto alla perdita di superficie tutelata. Le aree protette sono infrastrutture verdi la cui importanza dovrebbe giustificare un investimento di carattere strategico dal respiro molto maggiore rispetto a quanto visto fino ad ora”.
La legge, infatti, ha perso l’occasione di ripensare il meccanismo di finanziamento delle aree protette: gli enti parco offrono un servizio ecologico fondamentale all’intera regione. Per questo motivo Legambiente ritiene assurdo che i costi per il loro funzionamento siano affrontati in maniera rilevante dagli enti locali in cui le aree protette ricadono, invece che dall’intera comunità regionale, per altro contrariamente a quanto accade per gli altri enti regionali.