MILANO – È finita la tregua: lo smog è tronato ad assediare le città lombarde, con un’impennata nei valori misurati dalle centraline che in pochissimi giorni ci ha riportato ai livelli peggiori delle ultime settimane. E le previsioni atmosferiche delle prossime settimane non lasciano spazio all’ottimismo. Lo fa sapere Legambiente commentando gli ultimi dati di Arpa Lombardia.
Il capoluogo di regione, come quasi tutte le città lombarde, si avvicina inesorabilmente al livello di emergenza del 7° giorno consecutivo di superamento, in cui dovranno necessariamente scattare le misure di emergenza. Nella città di Milano dall’inizio del mese la qualità dell’aria si classifica come mediocre, con punte di aria scadente nella giornata di lunedì 5. Dicembre si è aperto con le province di Milano, Monza, Bergamo e Brescia come osservate speciali, con picchi di 133 microgrammi per metro cubo a Rezzato, 102 a Meda, 98 nella centralina di città Studi a Milano, 98 nella stazione fissa di via Garibaldi a Bergamo.
“I dati sull’inquinamento stanno nuovamente tornando a livelli di emergenza in tutte le città lombarde – dichiara Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia – ma solo pochi comuni, una quarantina, hanno sottoscritto il Protocollo della Regione Lombardia con le misure urgenti per il contrasto all’inquinamento. Gli altri Comuni dove sono? Cosa intendono fare per preservare la salute dei cittadini? Avremmo voluto vedere a Milano ulteriori misure straordinarie per contrastare la frenesia dell’uso dell’auto in questi giorni di congestione natalizia, come ad esempio, agevolazioni per i mezzi pubblici. Il Comune, invece, attua operazioni che vanno nella direzione opposta, come l’incomprensibile riapertura al traffico di Foro Bonaparte. Un brutto segnale risolvere il problema della congestione di una zona, togliendo aree pedonali”.
Legambiente ribadisce la necessità di promuovere un invito ai cittadini ad utilizzare i mezzi pubblici per i propri spostamenti e sollecita l’attuazione da parte delle amministrazioni locali di misure straordinarie per ampliare, anche temporaneamente, le aree pedonali e bloccare l’afflusso di automobili nei centri urbani.
“A Regione Lombardia chiediamo come sia possibile che nella nuova programmazione del trasporto in Lombardia siano previsti più di 300 km di nuove strade e solo 12 di trasporto pubblico? Per com’è la situazione attuale, è grave non agire per mettere al bando i diesel. Nella nostra regione si poteva da subito mettere un freno anche agli euro 3, ma si è preferito far finta di nulla aspettando fondi dal governo che sappiamo bene non arriveranno – continua Barbara Meggetto – Si continua a parlare di andare oltre l’emergenza con misure strutturali, ma per ora noi vediamo solo l’aumento strutturale di opportunità per la mobilità su gomma. Non ci resta che chiedere anche ai cittadini un cambio di passo: spostatevi il meno possibile con l’auto privata, non accendete il caminetto soprattutto se di tipo aperto e abbassate di un grado il riscaldamento domestico. Per respirare meglio serve la collaborazione di tutti”.