BRESCIA – Nell’ambito dei controlli finalizzati al contrasto del fenomeno del riciclaggio, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brescia hanno accertato, in capo all’istituto di credito Banca Carige S.p.A. – filiale di Mantova, l’omessa segnalazione all’Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia di 41 operazioni per complessivi Euro 1.539.433, caratterizzate da elementi di anomalia tali da indurre a sospettare che fossero riconducibili a operazioni di riciclaggio.
Più nel dettaglio, l’attività di controllo ha avuto origine dalle risultanze acquisite nel corso di una pregressa indagine di polizia giudiziaria, già divulgata agli organi di stampa nota come operazione “Swiss Opportunities”, relativa all’individuazione di un’associazione a delinquere transnazionale finalizzata alla truffa, riciclaggio, abusivismo finanziario e raccolta abusiva del credito.
Il sodalizio criminale aveva provveduto a raccogliere complessivamente circa 7,6 milioni di euro da cittadini italiani, residenti sia in Italia che a Dubai (E.A.U.), prospettando falsi investimenti finanziari e truffando, complessivamente, 162 risparmiatori.
In tale ambito, infatti, è stato accertato che uno dei soggetti indagati facente parte dell’associazione, Moroncini Antonello, ha utilizzato un rapporto di conto corrente a lui riconducibile per accreditare il denaro dei risparmiatori truffati e successivamente “monetizzarlo” in contanti.
Le anomalie riscontrate riguardano il frequente prelevamento di denaro contante mediante richieste di assegni circolari, nonché le ripetute operazioni della stessa natura, non giustificate dall’attività svolta dal cliente ed effettuate con modalità tali da denotare intenti dissimulatori, quali frequenti afflussi di disponibilità finanziarie che vengono trasferite dopo un breve intervallo di tempo con modalità o destinazioni non ricollegabili alla normale attività del cliente.
Conseguentemente, la Guardia di Finanza, ha accertato la violazione dell’art. 41 del D.Lgs. n. 231/2007 in capo al Direttore della filiale nonché responsabile preposto all’attività antiriciclaggio c.d. “di primo livello”, per aver omesso di segnalare 41 operazioni caratterizzate da evidenti elementi di anomalia, con l’inoltro della relativa contestazione al Ministero dell’Economia e delle Finanze per l’irrogazione delle relative sanzioni, fissate dall’ 1 al 40 % del valore della singola operazione non segnalata