ABBADIA LARIANA – Un gruppo di richiedenti asilo sarà ospitato, con ogni probabilità a partire dai prossimi giorni, ai Piani Resinelli, località che già nell’estate di due anni fa aveva accolto una ventina di profughi presso il Centro servizi della Comunità montana Lario orientale – Valle San Martino (Articolo 1 – Articolo 2 – Articolo 3 – Articolo 4 – Articolo 5).
Anche in questo caso a ospitare i rifugiati sarà la stessa struttura di proprietà dell’ente territoriale, dove peraltro i richiedenti asilo (in totale saranno 25) a differenza di quanto accaduto nel 2015 pernotteranno soltanto, mentre per i pranzi, le cene e i vari momenti di aggregazione utilizzeranno le cucine e la grande sala del vicino rifugio Sel Rocca – Locatelli. “Senza tentare di rispondere alle grandi, molte e numerose domande politiche e sociali che il fenomeno dei migranti pone, cerchiamo concretamente di esserci – ha dichiarato Mauro Colombo, presidente della Società Escursionisti Lecchesi – siamo stati contattati dalla Cooperativa “il Gabbiano” che sta gestendo in accordo con la Prefettura e i Comuni l’impellente bisogno di ospitalità dei migranti. Essendo il nostro rifugio dei Resinelli ancora sfitto, il Consiglio si è reso disponibile all’accoglienza diurna di secondo livello per 25 ospiti, che dimoreranno in strutture della zona, da luglio fino all’inverno prossimo”.
In questi giorni si stanno sistemando i locali delle strutture che accoglieranno i richiedenti asilo.
“Va detto che in questi mesi i sindaci della provincia di Lecco si sono incontrati più volte per affrontare la situazione – spiega il sindaco di Abbadia Lariana, Cristina Bartesaghi – Di fronte a un flusso continuo di arrivi e alla necessità di chiudere la struttura lecchese del Bione, cercando peraltro di evitare l’apertura di strutture con grandi numeri, era stata ribadita la soluzione dell’accoglienza diffusa, dunque in piccoli gruppi”.
“Era così stata avanzata nuovamente avanzata la proposta di ospitare un gruppo di richiedenti asilo appunto ai Resinelli – aggiunge – e a questa stessa proposta ho risposto chiedendo che venissero rispettate alcune condizioni che mi sono sembrate indispensabili, soprattutto pensando all’esperienza di due anni fa: un piccolo gruppo, un ambiente idoneo e una cooperativa che potesse mostrare una comprovata esperienza nel campo dell’accoglienza”.
La cooperativa “Il Gabbiano” di Colico, attiva sul territorio da molti anni, assicurerà la presenza di educatori 24 ore su 24 e potrà contare sulla collaborazione di alcuni richiedenti asilo già ben inseriti, che potranno svolgere il prezioso ruolo di mediatori linguistici e culturali.
Dopo un primo periodo di inserimento, sarà possibile coinvolgere i rifugiati in attività socialmente utili, sempre sotto la guida degli educatori.
“Confidiamo dunque – conclude Cristina Bartesaghi – che come avvenuto due anni fa si possa instaurare una coesistenza serena e pacifica e magari si possano trovare momenti di incontro e di svago, grazie alla collaborazione dei volontari che si sono resi disponibili, in accordo con la cooperativa”.