LECCO – “Ho deciso di scrivere a voi giornalisti…mi sono detta, perché non provarci? Molti di voi magari non sono genitori e vivono come novità questa della possibilità della libera scelta in campo vaccinale e non conoscono tutte le sfaccettature della questione. Io sono mamma di tre figli, due vaccinati e la terza no. Perché ho deciso di non vaccinare la mia terzogenita ?
Perché si è ammalata a soli due mesi di vita e quindi la consideravo troppo debole per poter sopportare l’inoculazione di sei vaccini in uno (il famoso esavalente). I vari funzionari dell’ASL mi dicevano che se la bambina non aveva febbre poteva essere vaccinata, non c’era nessuna controindicazione! Ma come? Il vaccino non è un farmaco? E non ha controindicazioni? Inoltre, mia figlia è stata ripetutamente ricoverata, rimasta attaccata all’ossigeno per più giorni ed è sottoposta a cure continue di cortisone…è stata ricoverata sempre senza febbre, indice del fatto che non avere la temperatura corporea alta non corrisponde a uno stato di buona salute.
Io scrivo a voi perché sono preoccupata, perché troppi sono i dubbi, le incertezze, non ci vengono date le giuste risposte, e quando ci vengono fornite, non sono esaustive. Per esempio, perché non fare test prevaccinali? È un nostro diritto!
Sappiamo che ogni essere umano è diverso e ci chiediamo come sia possibile estendere a tutti la stessa terapia, senza tenere conto delle caratteristiche peculiari di ciascuno e addirittura senza prendere in considerazione il fatto che un bambino sia o no già immune a una determinata malattia. Ci sembra, questa dell’obbligatorietà, una presa di posizioni superficiale, ed anche pericolosa.
Non siamo contro le vaccinazioni, siamo contro questo modus operandi. In caso di emergenza correremmo anche noi a vaccinare i nostri bambini, ma la stessa OMS ha dichiarato che non esiste nessuno stato di allerta. Medici e scienziati stessi stanno esponendo le loro criticità su questo decreto. Al contrario di quanto si dice, noi crediamo nella scienza, non andiamo da sciamani o stregoni a far curare i nostri bambini, ma crediamo nella scienza e nella medicina, e quindi in scienziati e medici mossi da buone intenzioni, non da interessi economici..
È triste sentire la gente che si “scanna”, si offende, insulta…io credo che tutti vogliano il bene dei propri figli, è assurdo pensare che non sia così. Non si possono ascoltare solo le proprie paure però, bisogna andare a fondo della questione, capire cosa muove questa manovra e davvero lottare tutti insieme per avere vaccini monovalenti, esami prevaccinali, pretendere vaccini puliti e lasciare libertà di scelta alle famiglie.
Consideriamo anche un altro fattore: è stata dichiarata L’ epidemia per il morbillo, non per le 10 vaccinazioni che vogliono rendere obbligatorie. Inoltre, nell’idea di molti epidemia è sinonimo di morti. Non è così , si parla di epidemia quando la malattia è più diffusa in un anno rispetto ai risultati attesi, ovvero rispetto all’anno prima o agli anni precedenti. Il termine epidemia quindi, non fa riferimento ad un numero minimo di casi, ma semplicemente ad un eccesso di ammalati rispetto ai casi attesi. Di morbillo da gennaio ad oggi, ci sono stati due decessi. Le morti sono avvenute per circostanze particolari, dati riportati sul sito dell’ISS, Istituto Superiore di Sanità.
Dobbiamo essere uniti per pretendere maggior informazione. Ci rendiamo conto che l’AIFA ha nascosto dati che dovevano essere pubblici e li ha resi noti solo in seguito a denuncia del CODACONS? Da questi dati emerge che nei tre anni che vanno dal 2014 al 2016 si hanno avuto 21.658 reazioni avverse ai vaccini, di cui 3351 da esavalente, 454 gravi (danni neurologici) e 5 decessi (2 in Piemonte, 1 in Lombardia,1 in Sicilia e 1 in Basilicata).
Sono molte le reazioni avverse che neanche conosciamo ma che i nostri bambini patiscono, e non ci viene detto che un tale malessere o una malattia può essere una conseguenza del o dei vaccini, Se chiedete al pronto soccorso pediatrico, per esempio, in questi anni sono aumentati di molto i casi di bambini con trombocitopenia, detta anche piastrinopenia o porpora, uno tra i molteplici effetti indesiderati delle vaccinazioni, che consiste in un abbassamento delle difese immunitarie con conseguente rottura dei capillari e rischio di emorragie interne. A nessun genitore dei bambini ricoverati viene chiesto se il loro figlio ha fatto il vaccino nel mese antecedente il ricovero.
Questo è solo un esempio perché la questione è molto complessa, e perciò non può essere affrontata da uno sbrigativo e frettoloso decreto.
Chi sta lottando oggi , come me, per la libertà di scelta lo fa per tutti i bambini, e non è contro le vaccinazioni, ma vuole più serietà da parte dei nostri governanti che stanno decidendo per la salute dei nostri e dei vostri figli, del nostro e del vostro futuro. I bambini sono il domani, da tutelare, da difendere, da amare e rispettare. Noi chiediamo libertà di scelta perché solo noi, con il nostro pediatra, conosciamo i nostri bambini e possiamo scegliere il meglio per loro.
Infine, vorrei ricordare l’art.32 della nostra costituzione:” La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”.
Una mamma e libera cittadina,
Caterina Papalia