Silverij e il chiosco ai giardini pubblici: “Semplicemente una vergogna”

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Il chiosco ai giardini sul lago a Mandello
La vicenda legata alla gestione del chiosco ai giardini pubblici di Mandello continua a tenere banco nel dibattito politico-amministrativo mandellese.

 

MANDELLO – “La vicenda della gestione del chiosco dei giardini pubblici si è nel tempo trasformata in una vera via Crucis. Già due precedenti gestioni avevano fallito l’obiettivo e sull’aggiudicazione del terzo tentativo, se non ci fosse da piangere, rideremmo. Insomma, per ricordare un chiosco aperto e funzionante dobbiamo ricorrere ai ricordi”.

Francesco Silverij, consigliere comunale di “Mandello al centro”, torna a intervenire sulla controversa questione del chiosco dei giardini pubblici e in una nota inviata alla nostra redazione scrive: “I ricordi sono quelli che ci riportano al “Berto”, personaggio amato e da tutti ancora ricordato. Verrebbe da dire, visti i risultati, anche rimpianto per quella sua “devozione” che lo portava a tenere aperto il piccolo bar persino la mattina di Natale. Ma questo è il passato. Il presente è purtroppo desolante!”.

Francesco Silverij (“Mandello al centro”).

“Una gara per aggiudicarlo aperta a fine giugno – afferma – una sola proposta ammessa e anche bocciata. Ergo, estate senza che giardini pubblici, parco giochi e skate park possano giovare di un servizio importante non soltanto come punto di ristoro ma anche come bagno pubblico. Ed è frequente vedere nonni o genitori che calano le brache dei loro bambini per i loro bisogni, “annaffiando” nel migliore dei casi un manto erboso e siepi già in sofferenza per la calda estate”.

Silverij aggiunge: “Una vergogna che ha origine in un precedente progetto completamente sbagliato e oggi nella testardaggine di questa Amministrazione nel non volerlo modificare. L’abbattimento, come da me chiesto, non è più una provocazione, ma una proposta. Anche se la scelta più sensata rimane quella di modificare la struttura rendendola utilizzabile per gli operatori, quindi più appetibile per future gare. Permettere infatti l’ampliamento, tramite struttura pergostatica, dell’attività commerciale è senza dubbio corretto, ma occorre anche mettere i gestori in grado di servire l’auspicabile aumento della clientela”.

“All’attualità – osserva sempre l’esponente di minoranza – questo geniale “sasso caduto dalla Grigna”, che in realtà assomiglia di più a un “cesso”, ha al suo interno spazi così ridotti da non consentire nessun movimento al di sopra di due operatori. Figuriamoci il servizio all’esterno. Insomma una gran brutta vicenda, altro che rilancio del turismo! Tenuto anche conto che il chiosco rimarrà evidentemente chiuso anche durante le giornate di settembre del motoraduno internazionale Guzzi”.

Silverij conclude: “Sul bando di gestione un’ultima riflessione, una curiosità. Fra altri, si assegnavano con un massimo di cinque punti valori per premiare le “esperienze precedenti”, valutate in relazione agli attestati emessi dagli enti concedenti. “Ristogest Srl”, ricordiamo unico concorrente, nessun punto. Ko! Ma non era meglio considerare i precedenti di lavoro e la credibilità imprenditoriale dei concorrenti? In “Ristogest Srl” tra l’altro, se non sbaglio, figura Luca Locatelli, che con i colori della Canottieri Guzzi gestisce l’area commerciale del Lido comunale e, a mio parere, anche bene. Locatelli, mi raccomando, si affretti a farsi rilasciare un attestato, altrimenti la sua credibilità commerciale andrà a pallino e, mi creda, per il chiosco dei giardini non ne vale la pena”.