Galleria Melesi: inaugurata la mostra di Giuseppe Maraniello

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Taglio del nastro per l’esposizione “Giuseppe Maraniello. Lettere di un’amica”. Nel tardo pomeriggio di sabato la Galleria d’Arte Melesi di via Mascari ha, infatti, inaugurato la mostra di opere dello scultore napoletano da più di quarant’anni residente a Milano e dedicata alla gallerista lecchese Patrizia Frigerio. A dieci anni dalla morte della Frigerio, Sabina Melesi (titolare dell’omonima galleria) ha voluto, infatti, renderle omaggio con un’esposizione che rimarrà aperta al pubblico sino al 3 marzo 2012 e che ha avuto il patrocinio del Comune di Lecco.

«Patrizia Frigerio – ci racconta Sabina Melesi – è stata una grande gallerista. Sul finire degli anni Ottanta e in società con mio padre è riuscita ad aprire un suo spazio espositivo in via Appiani: la Effe Arte Contemporanea. Devo dire che è stata una persona importante sia per Lecco, tanto che è riuscita a portare in città personalità di spicco quali Thomas Schutte e Tony Cragg, che per me, in quanto ho iniziato questo lavoro collaborando per alcuni anni proprio con la Effe Arte. Successivamente – prosegue – ho preso la mia strada aprendo uno spazio all’Isolago e diventando, in un certo senso, sua concorrente. Almeno fino al 2001, quando purtroppo Patrizia si è ammalata di tumore e, progressivamente, è venuta a mancare».

Da lì in poi lei ha raccolto l’eredità della Frigerio, giusto?

«In un certo senso potrei dire di sì. È stata Patrizia ad esprimere il desiderio di lasciare proprio a me il suo spazio espositivo, in quel periodo spostato da via Appiani a via Mascari, e i suoi artisti, di cui oggi mi occupo io. In occasione del decennale dalla sua morte mi è sembrata una buona idea  ricordarla attraverso le opere di Maraniello, uno di quegli artisti che collaboravano con lei».

Ma entrando nel vivo, come è stata pensata l’esposizione?

«Si tratta di opere che rendono omaggio a Patrizia: all’interno delle sculture di Maraniello esposte possiamo, infatti, riconoscere le lettere che compongono il nome della gallerista. In un primo lavoro la prevalenza è data alla pittura, che presenta, però, anche un inserto scultoreo. Il secondo lavoro si sviluppa, invece, nell’accostamento di più opere tra loro correlate ma destinate a vivere singolarmente. In ognuna di queste è presente, infatti, una tra le lettere P-A-T-R-I-Z-I-A e la nostra idea è quella di venderle singolarmente, di modo che le varie parti del suo nome possano disperdersi e raggiungere luoghi diversi.

Ma al di là dell’omaggio a Patrizia – aggiunge la Melesi – la mostra vuole essere un modo per raccogliere dei fondi da devolvere all’Istituto dei Tumori di Milano, cui andrà – conclude – il 30 % del ricavato».

Presenti durante l’inaugurazione di sabato  l’assessore alla Cultura del Comune di Lecco, Michele Tavola, il direttore dell’Istituto Nazionale di Tumori di Milano e molti artisti tra cui Pino Pinelli, Mimmo Iacopino, Maurizio Arcangeli, Simona Uberto, Tino Stefanoni, Claudio Destito, Gianluca Codeghini, Fabrizio Martinelli e Lorena Olivieri.

L’esposizione resterà aperta fino al 3 marzo 2012. Orari: da martedì a sabato, dalle 16 alle 19.

 

Di seguito una breve biografia di Giuseppe Maraniello:

Nato a Napoli nel 1945. Nel 1971 si trasferisce a Milano, dove avrà le sue prime esperienze espositive. Il 1989 è un anno importante, che lo vede partecipare alla mostra “Italiana Nuova Immagine” nella Loggetta Lombardesca di Ravenna, curata da Achille Bonito Oliva, e alla mostra di gruppo “Dieci anni dopo i nuovi nuovi” presso la Galleria d’Arte Moderna di Bologna, curata da Francesca Alinovi, Renato Barilli e Roberto Daolio. Nel 1982 espone a “Arte Italiana 1960-1982” Hayward Gallery di Londra (a cura di Guido Ballo, Renato Barilli e Flavio Caroli) e nel 1985 Gillo Dorfles lo invita a partecipare alla mostra-evento “Intorno al flauto magico” al Teatro della Scala. Nel 1990 è presente con una sala personale alla XLIV Biennale d’Arte di Venezia e nello stesso anno espone al Palazzo della Virreina di Barcellona, al Palazzo di Cristallo di Madrid e al Matidenhohe Darmstadt in occasione della mostra “L’altra scultura” a cura di Renato Barilli. Nel 1993 la Galleria Civica di Trento e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna – Villa delle Rose gli dedicano un’ampia retrospettiva, curata da Pier Giovanni Castagnoli e Danilo Eccher e i giardini del Centro S. Chiara di Trento sono la sede permanente di una sua grande scultura. Nel 2009 tiene un’importante mostra a Firenze in Piazza Pitti, nel Giardino di Boboli e nel confinante edificio ‘Le Pagliere’, curata da Danilo Eccher.