BRIVIO / VALMADRERA – Fin dalle prime ore di questa mattina, martedì, hanno incrociato le braccia gli addetti alle consegne di GLS e stanno manifestando con un presidio ai cancelli della sede di Brivio per chiedere migliori condizioni di lavoro, un contratto di categoria differente ed uno stipendio più equo.
“Qui ci sono persone che ogni giorno lavorano fino a dodici, quindici ore al giorno, per 1300-1400 euro” spiega Ilir Koxha rappresentante dei Sol Cobas, il sindacato che sta portando avanti la protesta promuovendo lo sciopero per l’intera giornata lavorativa di martedì e mercoledì nelle tre sedi locali della General Logistics Systems (Brivio, Valmadrera e Sondrio), una mobilitazione che avrebbe ottenuto un’altissima adesione tra il personale che conta in totale trentacinque corrieri in forze all’azienda.
“Solo quattro furgoncini sono usciti questa mattina – prosegue il sindacalista – quello che chiediamo è che venga applicato il contratto nazionale della categoria degli autotrasportatori. Oggi invece i lavoratori sono assunti attraverso tre cooperative con un contratto multiservizi, paragonabile a quello dei lavoratori della pulizie, pur svolgendo una mansione totalmente diversa, con rischi differenti. La paga è differente: il contratto di autotrasportatore prevede uno stipendio di 1700-1800 euro, escludendo gli straordinari”.
I lavoratori lamentano anche troppe consegne giornaliere, “fino a 140 al giorno” ci racconta uno dei corrieri in presidio. “L’azienda sprona i lavoratori a fare presto – prosegue il sindacalista – rischiano una multa dai trenta ai 700 euro per le mancate consegne. Lavorare in modo frenetico è purtroppo uno dei problemi che attanaglia il nostro settore, con tutti i rischi per se stessi e per gli altri perché si è più soggetti al pericolo di incidenti su strada, in più, qui abbiamo una situazione complicata dal punto di vista delle relazioni sindacali per il frapporsi della cooperative al franchising”.
In mattinata i lavoratori hanno avuto contatto con l’azienda attraverso un referente ritenuto dal sindacato non idoneo a recepire le richieste dei lavoratori. “Vogliamo parlare con un interlocutore valido e discutere della situazione, altrimenti la protesta proseguirà” spiega il sindacalista.