Giglio: tra i naufraghi Fabrizio, Sabrina e Marco di Oliveto Lario

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“Quando compio gli anni succede sempre qualcosa” si lamenta con un po’ di scaramanzia Sabrina Cantoni che però se l’è cavata con tanta paura. Soprattutto perché con lei viaggiava anche il figlio Marco di 14 anni. Anzi è lui ‘l’eroe di famiglia ‘ perché ha saputo condurre la madre e il compagno di lei Fabrizio Gilardoni, titolare del bar Breva, di Onno frazione di Oliveto Lario, tra i labirinti dei corridoi della nave la maledetta Costa Concordia arenatasi davanti all’isola del Giglio.

Da soli hanno capito che era meglio andare a prendere i giubbotti salvagente e poi dopo averli recuperati in cabina si sono portati sul ponte nel punto dove avevano imparato a  recarsi in caso di emergenza, ma il brutto vero e proprio è arrivato quando sono saliti sulla scialuppa di salvataggio. Con la nave inclinata il battello faceva fatica ad essere calato in acqua. Poi recuperare il porto è stata una cosa semplice.

I tre croceristi una volta toccata terra a mezza notte e mezza, tre ore dopo l’urto, prima hanno vagato nel paese poi è arrivata la soluzione di emergenza. “Abbiamo trascorso la notte in un albergo aperto per noi” spiega Sabrina Cantoni che giusto il 14 gennaio ha compiuto 41 anni e quel viaggio era un doppio regalo di Natale e appunto per questa occasione. Che non sempre si è rivelata una ricorrenza felice: quest’anno il naufragio, quattro anni fa invece sempre di sera un camion centrò l’auto dove stava viaggiando con il suo fidanzato.

Oggi la famiglia Cantoni ha ricevuto la telefonata della Costa Crociere per sapere se i tre  naufraghi stavano bene e se avevano bisogno di qualche cosa, promettendo il rimborso del viaggio.

Sotto i video della intervista completa di particolari sconcertanti come il fatto che nessuno invitò a indossare i giubbotti di salvataggio o che all’improvviso si trovarono vicino all’isola.