Enrico Letta e Maurizio Lupi presenti durante l’inaugurazione della mostra “150 anni di sussidiarietà – Le forze che cambiano la storia sono le stesse che cambiano il cuore dell’uomo”. Nella mattina di sabato, Palazzo Bovara ha, infatti, accolto i due parlamentari, appartenenti a partiti politici diversi ma parte del Gruppo interparlamentare per la sussidiarietà. Giunti in città per offrire una loro chiave di lettura della mostra e per promuovere un’iniziativa che dal mese di agosto sta coinvolgendo numerosi comuni italiani, i due deputati sono, quindi, intervenuti nella Sala Consigliare del municipio lecchese.
«Si tratta – ha commentato Enrico Letta, deputato Pd – di un’esposizione che è stata inaugurata il 21 agosto 2011 al Meeting di Rimini e che per l’occasione ha visto l’intervento di Giorgio Napolitano. Tutti ricordiamo molto bene il discorso che il Presidente della Repubblica ha tenuto in quel giorno. Dicendoci di parlare “il linguaggio della realtà”, Napolitano ha dato agli italiani una prospettiva diversa e in un certo senso ha cambiato la storia del nostro paese. In quei giorni – racconta – eravamo un po’ tutti impegnati nel capire come poter evitare il collasso dell’Italia e avevamo perso di vista l’orgoglio nazionale». Ed è stato sempre il Presidente della Repubblica a esporsi in prima persona affinché i 150 anni di Unità venissero festeggiati degnamente. «Napolitano – ha ripreso Letta – è riuscito a dare una svolta e a farci ricordare il significato di essere italiani. In questo senso ritengo che una mostra sulla sussidiarietà possa diventare il modo per guardare avanti con forza e determinazione: attraverso uno sguardo al passato e a chi eravamo possiamo, infatti, ripartire e superare la profonda crisi che stiamo vivendo. La forza dei movimenti cattolici e delle lotte operaie ha permesso di partire dal territorio per cambiare la storia del paese e proprio questo – precisa – deve essere l’insegnamento da trarre dal passato. Un passato che per l’occasione è stato esaminato alla lente di ingrandimento dalle nuove generazioni».
Il vicesegretario ha, infine, posto l’accento sul bisogno di «fornire ai cittadini un messaggio di fiducia e di coesione. È l’unico modo – ha affermato – per superare la crisi economica e di rappresentanza, sia istituzionale che sociale, che stiamo vivendo».
Ed è proprio su questo tema che è intervenuto anche Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera dei Deputati (Pdl). «In contraddizione con quanto si possa comunemente pensare, la politica ha in questi ultimi mesi fatto dei passi in avanti. Il cambio di governo ha, infatti, testimoniato l’importanza del bene pubblico, che viene prima rispetto agli interessi individuali. Nella storia del nostro paese così come viene raccontata dalla mostra – ha illustrato – spiccano numerosi casi in cui gli italiani si sono impegnati per il bene di tutti. A questo importante aspetto si aggiunge, poi, una necessaria riflessione sul bipolarismo: dobbiamo superare le logiche di una troppo accentuata contrapposizione tra schieramenti in quanto l’obiettivo non deve più essere “annientare metaforicamente il nemico”». Impostazione, questa, che stando a quanto ha affermato Lupi, «non genera dei vincitori ma solamente molti sconfitti, in quanto ha come conseguenza diretta l’allontanamento dalla politica. Per il bene comune dobbiamo, quindi, optare per un bipolarismo più mite». Il parlamentare ha, infine, concluso evidenziando come «una sussidiarietà senza solidarietà così come una solidarietà senza sussidiarietà siano inaccettabili. La sussidiarietà si concretizza anche grazie all’intervento solidale dei singoli individui, ma neppure la sola solidarietà rappresenta la strada giusta, in quanto non garantisce al cittadino i suoi diritti».