Davide Borghi sarà display pilot con il suo CAP 231 DS
Pilota militare, per il lecchese si avvera il sogno cullato da una vita
LECCO – “Tutto ebbe inizio all’età di 5 anni, quando mia madre, felice di aver appena acquistato il primo video registratore Vhs, decise di testarlo registrando un film uscito nell’86 e da lei visto quando ancora ero ‘nella pancia’… ‘Top Gun’. Fu amore a prima vista: da quel giorno a oggi penso di averlo visto e rivisto decine di volte, e ogni volta è come la prima”.
Davide Borghi è un pilota militare di Lecco che il prossimo week-end vedrà realizzato il sogno di una vita: esibirsi nella sua Lecco con uno scopo benefico. A Varenna, tra i partecipanti dell’Air Show, ci sarà anche lui. Classe 1986, originario di Germanedo, dopo aver conseguito la maturità scientifica a Lecco, nel 2005 entra in accademia aeronautica con il corso Falco V. Nel 2010, terminata l’accademia, viene inviato negli Stati Uniti alla Sheppard Air Force Base, Texas, per il brevetto di pilota militare volando su T6 TexanII e T38C.
Nel 2012 rientra in Italia e ottiene prima l’abilitazione su MB339CD presso
il 60° Stormo di Galatina e poi su velivolo Tornado, sul quale trascorre la maggior
parte della vita operativa presso il 6° Stormo “Diavoli Rossi” di Ghedi. Dopo cinque
anni nella base bresciana, viene scelto per il passaggio su velivolo F35, per il quale
viene invitato alla Luke Air Force Base, Arizona, per il corso di transizione.
Tra i primi piloti di F35 in Europa, il lecchese ha al suo attivo circa 1500 ore di volo militari, di cui 1000 su caccia. E’ abilitato su SF260, T6 Texan II, T38C, MB339CD, Tornado IDS ed F35. Nella vita civile, però, Davide Borghi è anche pilota acrobatico per la pattuglia Yakitalia e display pilot con il suo CAP231DS, versione Dallan Special realizzata con il noto pilota acrobatico Sergio Dallan, suo allenatore.
“Il sogno di fare il pilota mi ha accompagnato dalle elementari (a Germanedo), alle medie (Stoppani), al liceo scientifico Grassi – racconta Borghi -. Proprio durante l’ultimo anno di liceo ebbi la possibilità di assistere all’Air Show di Varenna, era il 2003. Rimasi stupito dalle evoluzioni delle Frecce Tricolori e di tutti gli altri partecipanti, e mi chiesi se anche io un giorno sarei potuto essere lassù. Sapevo che non sarebbe stato facile entrare in accademia: ogni anno al concorso partecipano circa 5000 ragazzi e i posti disponibili sono in media 50. Tuttavia, durante il quinto anno di superiori affrontai tutte le fasi concorsuali e il 25 agosto del 2005 entrai all’accademia aeronautica di Pozzuoli (NA) con il corso Falco V”.
L’addestramento in accademia è risaputo essere impegnativo soprattutto a un’età ancora giovane.
“Non avendo mai volato prima nella mia vita, non fu facile affrontare le prime fasi dell’addestramento e portare a termine tutti e cinque gli anni. Il sogno però rimase ben chiaro, e al termine dell’accademia, dopo una laurea magistrale in scienze aeronautiche, fui selezionato per la Euro Nato Joint Jet Pilot Training, scuola di addestramento internazionale a livello NATO per i piloti militari”.
Borghi si qualifica pilota militare, contraddistinto dalla famosa aquila turrita sulla divisa, e viene assegnato al 6 Stormo di Ghedi (BS), sul velivolo Tornado, sognato anni prima.
“Nel 2017, in modo del tutto inaspettato, mi viene proposto di entrare nel programma F35 come pilota: un’occasione unica, in quanto avrei avuto modo di essere tra i primi piloti in Europa e il più giovane a volare su una macchina nuova e futuristica. Decisi quindi di prendere l’occasione al volo, anche se questo comportò, dopo il passaggio macchina effettuato in Arizona nel 2017, il trasferimento presso il 32esimo Stormo di Amendola (FG), unica base ad avere ancora oggi l’F35, e nella quale sono attualmente impiegato”.
L’amore per il volo è talmente forte che alla carriera di pilota militare Borghi affianca la passione per il volo acrobatico civile.
“Negli anni ho conseguito le abilitazioni necessarie per coltivare quest’altra passione. Mi sono dotato di un velivolo (un CAP 231) che ho completamente ricostruito in versione sperimentale e sul quale oggi volo, partecipando alle gare acrobatiche nazionali e dal 2018, agli air show. Inoltre, sono entrato a far parte di una pattuglia acrobatica civile, di base presso l’aeroporto di Fano, che ha in dotazione lo YAK52, velivolo d’addestramento acrobatico russo della guerra fredda. La formazione è attualmente composta da tre velivoli, di cui io ne sono il gregario destro”.
E ora è arrivata anche l’occasione di una vita: esibirsi nella sua Lecco con uno scopo benefico.
“L’occasione di esibirmi all’Air Show di Varenna rappresenta per me il coronamento di un altro sogno che nel 2003 potevo solo vagamente immaginare. Per questo ci tengo a ringraziare tutta l’organizzazione e in particolare l’Aero Club d’Italia e l’Aero Club di Como, che mi hanno concesso quest’opportunità dandomi massima fiducia. Essendo lecchese e ancora attaccato alle mie origini, ho deciso di lasciare un ricordo alla mia città donando i proventi del mio display al reparto di pediatria dell’ospedale Manzoni di Lecco: verranno acquistati beni necessari su indicazione e suggerimento del personale del reparto”.