Prurito, bruciore, senso di pesantezza e crampi notturni alle gambe: un segnale da non sottovalutare
RUBRICA – I primi sintomi della malattia venosa cronica sono il prurito, bruciore, senso di pesantezza e crampi notturni, e possono manifestarsi anche in assenza di segni specifici, come le teleangectasie (i cosiddetti capillari) o vere e proprie varici degli arti inferiori. È necessario quindi far riferimento ad uno specialista chirurgo vascolare per poter riconoscere i quadri clinici iniziali della MVC, correggere gli eventuali fattori di rischio ed impostare un programma di trattamento.
Cos’è la Malattia Venosa Cronica? La Malattia Venosa Cronica (MVC) è un disturbo a carico della circolazione venosa superficiale degli arti inferiori che nei casi più gravi può manifestarsi con flebiti, varicoflebiti, tromboflebiti e ulcere varicose. Rappresenta una delle patologie più comuni nei paesi industrializzati, affliggendo in Italia circa il 40% delle donne ed il 25% degli uomini, costituendo una delle principali voci di spesa nei bilanci dei sistemi sanitari nazionali dei paesi europei e nordamericani.
La MVC è la terza patologia più diffusa dopo allergie ed ipertensione arteriosa, eppure solo una persona su tre sa di essere malata e segue uno stile di vita e terapie farmacologiche idonee, che vanno attuate precocemente. A questo si aggiunga che l’emergenza da Coronavirus ha costretto molte persone a rimandare visite mediche e controlli ritenuti non urgenti e molte Aziende ospedaliere pubbliche hanno sospeso le sedute operatorie dedicate al trattamento della patologia venosa.
Una malattia quindi sottovalutata e spesso non riconosciuta.
La diagnosi non può prescindere dall’esecuzione di un attento ecocolordoppler venoso degli arti inferiori, preferibilmente da eseguire con il/la paziente in piedi. Lo scopo è quello di individuare la presenza di un reflusso nel circolo venoso superficiale dell’arto inferiore, cioè un flusso di sangue che “refluisce” verso il basso per un cattivo funzionamento delle strutture valvolari presenti all’interno delle vene.
Se da un lato la terapia elastocompressiva e farmacologica rappresentano un approccio efficace per la gestione dei sintomi correlati alla MVC, dall’altro lato non risolvono la causa del reflusso. L’unico trattamento definitivo è rappresentato infatti dalla terapia chirurgica.
A tale proposito, si sono diffuse negli ultimi anni diverse tipologie di intervento per il trattamento del reflusso safenico, che hanno affiancato, ed in alcuni casi sostituito, il classico intervento di “stripping” della safena. L’argomento è vasto ed una discussione puntuale delle indicazioni e dei risultati delle diverse tecniche esula dagli obiettivi di questo breve scritto.
Ciò che preme tuttavia sottolineare è che la scelta non può essere affidata alle “preferenze” dell’operatore, né tantomeno al contesto ambulatoriale od ospedaliero nel quale viene eseguita la visita vascolare. Le linee guida pubblicate sull’argomento dalla Società Europea di Chirurgia Vascolare (ESVS, www.esvs.org) e dall’inglese National Institute for Health and Care Excellence (NICE, www.nice.org.uk) sono molto chiare e costituiscono un autorevole riferimento con il quale ogni medico è chiamato a confrontarsi.
Occorre evidenziare infine il carattere “cronico” della malattia venosa. In altri termini, la patologia assume inevitabilmente un carattere evolutivo con una progressione che risulta difficilmente prevedibile in considerazione dei diversi fattori di rischio e dello stile di vita adottato dal/dalla paziente. Ciò spiega anche la relativa frequenza con cui la MVC tenda a recidivare dopo un trattamento chirurgico.
In conclusione, avere gambe sane è fondamentale per tutti e a tutte le età. Non è più tempo di considerare la MVC come un semplice problema estetico. Affidarsi ad un professionista preparato (meglio se chirurgo vascolare) con il quale concordare un programma di prevenzione e cura della malattia è la migliore premessa per ottenere un risultato gratificante.
Enrico Leo
Medico Chirurgo, Specialista in Chirurgia Vascolare
Riceve presso
In Salus – Centro Medico Polispecialistico
Lecco – Corso Carlo Alberto 17/A
Tel. 0341 367512
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