Prigionieri del cantiere, i titolari del River Café: “Ci hanno lasciato soli”

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Il River Café circondato dal cantiere in via Caldone

Da novembre convivono con i lavori di riqualificazione di via Carlo Porta

“Incassi dimezzati, disagi e nessun interessamento da parte del Comune”

LECCO – Intrappolati tra scavi, ruspe e transenne: una situazione difficile che i titolari del River Café di via Caldone, stanno subendo da settimane a causa dei lavori di riqualificazione del ponte pedonale e dell’area adiacente.

Gli interventi avevano preso avvio lo scorso 2 novembre, ‘giorno dei morti’, e in effetti conseguenze ‘funeste’ si stanno ripercuotendo sull’attività dello storico locale, nascosto dal cantiere e accessibile tramite una passerella di assi di legno allestita dall’impresa per garantire il passaggio.

“Stiamo vivendo dei disagi enormi – spiegano Abele Rizza e Monica Panzeri – da quando sono iniziati i lavori abbiamo dimezzato il fatturato. Dobbiamo ringraziare alcuni clienti affezionati che continuano a passare a trovarci, nonostante le difficoltà nel raggiungerci e i rumori dovuti al cantiere. E’ capitato di dover utilizzare l’accesso secondario dalla cucina per far entrare e uscire le persone perché sul fronte del locale c’era acqua a terra a causa degli scavi”.

I lavori dovrebbero concludersi a maggio con l’installazione e l’apertura del nuovo ponte pedonale (la ‘vecchia’ passerella è chiusa dal novembre del 2020). Comprensibile per i titolari la necessità di effettuare gli interventi “ma quello che più ci ha amareggiato in questa vicenda – spiegano – è stata la totale indifferenza del Comune rispetto alla nostra presenza in prossimità del cantiere e alle difficoltà che stiamo vivendo”.

Solo dopo l’interessamento di Confcommercio, raccontano, sarebbe arrivata a far loro visita l’assessore comunale Maria Sacchi: “Ci ha rassicurato che la zona dopo i lavori sarà più bella ma nessuno ci ha mai fatto vedere il progetto, non abbiamo idea di come la nuova passerella inciderà rispetto agli spazi esterni del locale, non c’è stato alcun tipo di confronto con l’unica attività interessata effettivamente da questi lavori – spiegano i titolari – Nel frattempo fino a maggio dovremo fare i conti con i disagi e ovviamente nessun rimborso previsto”.

Tutto questo nel 25esimo anno di gestione del River Café, un compleanno che i suoi titolari sperano di festeggiare con una serenità maggiore nei prossimi mesi.

“L’amministrazione comunale considera le attività del commercio alla stregua di elementi del decoro urbano, non di imprese – interviene il direttore di Confcommercio, Alberto Riva – dovrebbe ricordarsi che ci sono persone che lavorano e famiglie che dipendono da queste attività. Il confronto deve essere imprescindibile”.