Apertura prevista verso fine aprile per il Rifugio Elisa, l’inaugurazione non è ancora stata programmata
L’intervento, dal costo di 200.000 euro, ha permesso la costruzione di una nuova cucina senza compromettere la struttura originaria
MANDELLO- Il Rifugio Elisa è pronto a cominciare una nuova era: stanno infatti per concludersi i lavori di ristrutturazione iniziati a luglio 2021. Un segnale positivo per i visitatori, che potranno ritornare a frequentarlo per la bella stagione, dopo quasi un anno di stop.
Il progetto di ammodernamento, voluto dal Cai Grigne Sezione di Mandello, ha interessato in particolar modo la zona cucina. Un intervento dettato dalla necessità di stare al passo con l’attuale normativa in materia di gestione dei rifugi, come spiega il vicepresidente Luca Gaddi: “La volumetria della cucina non era in linea con quanto previsto dalla legge, pertanto abbiamo ritenuto corretto allinearci per offrire ai frequentatori del rifugio una struttura nuova e a norma, senza allo stesso tempo snaturarla”.
A destare preoccupazione infatti era il rischio di compromettere l’immagine del rifugio, tradizionalmente riconosciuto e ritratto con la vista del Sasso Cavallo sullo sfondo. Per mantenerla intatta, si è pensato di sfruttare uno spazio inutilizzato alla destra della struttura dove ricavare un nuovo locale adibito a cucina, azione che ha permesso al contempo di ampliare la sala da pranzo, indispensabile in caso di brutto tempo.
Un intervento apparentemente poco invasivo ma dai costi importanti, come dimostrano i 200.000 euro di spesa effettuati, contro i 140.000 auspicati in partenza. “Solo l’elicottero è costato 40.000 euro, indispensabile per il trasporto dei mezzi e dei materiali utili a svolgere i lavori – continua Luca Gaddi -. Sono stati ben 200 i voli compiuti, in molti dei quali l’elicottero non è stato impiegato solo per gli spostamenti, ma è servito per effettuare gettate di cemento funzionali alla costruzione della struttura. Il 50% dei finanziamenti è stato invece investito per le maestranze, mentre i restanti sono stati usati per gli interventi di muratura”.
Per fronteggiare la spesa di 200.000 euro il Cai di Mandello ha potuto contare per metà sull’autofinanziamento e per il 35% sul Bando Stabile Pro Rifugi del Cai Centrale. Con un 10% ha poi contribuito il Comune di Mandello, e donazioni da parte di aziende e privati cittadini hanno coperto il restante 5% dei costi.
Non è nuovo l’aiuto da parte della comunità mandellese, che dalla nascita del Rifugio Elisa risalente al 1927 lo supporta sia moralmente che concretamente. Anche questa volta non sono mancati volontari desiderosi di dare una mano, soprattutto nelle fasi che hanno preceduto i lavori: “Da metà maggio a metà luglio 2021 una quarantina di persone si sono occupate della preparazione del cantiere, liberando da terra e sassi il terreno intorno al rifugio per adibirlo al deposito dei materiali – racconta il vicepresidente -. Da metà luglio a metà agosto invece due soci del Cai, Lino e Rosario, hanno offerto supporto logistico all’impresa che ha svolto i lavori, rendendosi disponibili anche come cuochi”.
Dopo tanto impegno, dedizione e tempo, considerato che i lavori avrebbero dovuto cominciare nell’estate del 2020 ma furono rimandati per la pandemia, cresce l’attesa di vedere il rifugio completato: “Non manca molto alla riapertura – prosegue Gaddi – la struttura è pronta, stiamo completando l’imbiancamento delle pareti e poi mancherebbe solo l’installazione della cucina. Tra due o tre settimane il rifugio sarà di nuovo funzionante, ma non verrà riaperto prima della fine di aprile, anche se il gestore vorrebbe ricominciare subito le attività”. A tal proposito, è stata riconfermata a capo della struttura Elena Cosmo, ben nota agli habitué del rifugio.
Nessuna data di inaugurazione per ora, anche se più probabilmente avverrà in estate per contare su un’affluenza maggiore di partecipanti, come sottolinea il vicepresidente Luca Gaddi: “Adesso siamo ancora in un momento “morto” dal punto di vista escursionistico, per cui aspettare la bella stagione ci sembra la soluzione migliore. Non sappiamo ancora quale sarà il programma, anche se non mancherà la benedizione del rifugio, così come la presenza del Sindaco. Ci sarà spazio poi per una mangiata in compagnia e, perché no, potremmo pensare di mettere a disposizione l’elicottero per chi è impossibilitato a raggiungere il rifugio a piedi”.
Il 2022 va aggiungersi, insieme al 1927 e al 1947, periodo in cui il Rifugio Elisa venne ricostruito dopo la sua distruzione a seguito di un rastrellamento nazifascista durante la Seconda Guerra Mondiale, agli anni che hanno segnato una svolta nella storia del rifugio: “Ci auguriamo che l’entusiasmo nel ritornare a visitare la struttura e il suo restyling possano contribuire a renderla ancora più frequentata”, conclude Luca Gaddi.