OSNAGO –Che la situazione fosse tesa non era certo un mistero, vista l’estate “bollente” vissuta dal mondo scolastico lombardo, con il caso dei concorsi per presidi ancora da risolvere, oltra al contesto non facile nel quale da tempo operano gli istituti scolastici e gli atenei italiani, tra i tagli decisi negli anni e l’oramai “ordinaria” precarietà del corpo docente.
Così nella serata di venerdì, l’arrivo alla Festa PD di Osnago del ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, è stata accolta anche da manifestazioni di dissenso: protagonisti i docenti risultati idonei al già citato concorso per dirigenti scolastici, l’Unione Studenti Vimercate e i Giovani Comunisti Lecco e Monza.
“Abbiamo mostrato alcuni striscioni e distribuito dei volantini in cui si spiegava chiaramente l’operato di questo Governo, in perfetta continuità con quello precedente – hanno spiegato questi ultimi – privatizzazione e smantellamento dell’istruzione di massa, pubblica, gratuita e laica. Le forze dell’ordine ci hanno allontanato per identificarci e non abbiamo potuto proseguire il nostro intervento all’interno del dibattito e, dunque, non siamo riusciti a porre pubblicamente domande e critiche al Ministro. L’inversione di tendenza, decantata del ministro Profumo, rispetto ai tagli e alle privatizzazioni dell’istruzione pubblica è strumentale e non veritiera. Da quando il Governo Monti si è insediato non è stato percepito nessun cambiamento rispetto ai precedenti governi, in particolare dal punto di vista di finanziamenti per scuole, università, edilizia scolastica e diritto allo studio”.
La questione che però tiene con il fiato sospeso il panorama scolastico in Lombardia è proprio la gara per presidi che avrebbe dovuto decretare ben 355 nomine solo nella nostra regione, e che è sospesa dal Tribunale Amministrativo per irregolarità. Il ministro Profumo ha rassicurato la platea dell’area dibattiti di voler coinvolgere su questo il Senato, nell’attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato atteso per la metà di ottobre.
La delegazione di docenti presenti in sala ha voluto consegnare lui una lettera, denunciando la lesione dei loro diritti e chiedendo l’intervento del ministro:
“Possibile che un’amministrazione lungimirante possa voler vedere gettate al vento le risorse umane che sono state formate e selezionate da una procedura meritocratica? Quanti dei Dirigenti attualmente in servizio avrebbero superato una procedura così complessa? Noi l’abbiamo fatto. E lo rivendichiamo con forza. Possibile che questo Paese non capisca quale profondo valore si celi dietro questo concorso?
Se qualcuno ha sbagliato è giusto che paghi. Ma noi, idonei e beffati, non abbiamo alcuna colpa se non quella di essere dignitosi e onesti e di fidarci della Giustizia. E le chiediamo di intervenire, lo chiediamo con forza e con dignità. Lo chiediamo perché il futuro passa dal presente. E il presente è amaro e incredibilmente iniquo”