Una nuova via, per soli esperti, misto ghiaccio roccia griffata Fabio Valseschini
“E’ stato bellissimo realizzare qualcosa dal nulla”
PIANI RESINELLI – Un itinerario di ghiaccio misto roccia che si incunea tra i canali e le guglie della Grignetta, disegnato quasi senza “logica” ma ispirato dall’ambiente unico della Grigna e dalla voglia e passione di chi l’arrampicata l’ha fatta diventare una compagna di vita.
A raccontarci “A zigo zago, c’era un mago che l’era un bus del .ù”, nome della nuova via quasi da bollino rosso, è Fabio Valseschini che se la ride: “Il nome è tutto un programma, è nato mixando alcuni pensieri e accadimenti che preferirei evitare di raccontare. Piuttosto, parliamo della via vera e propria”.
L’idea di immaginare un nuovo itinerario in Grignetta a Fabio è venuta un po’ come succede con l’appetito: “mangiando”.
“Sinceramente non sono partito con l’obiettivo di tracciare una nuova via – spiega – Volevo solo fare un giro per provare una nuova picozza realizzata da un amico. Così, se l’anno scorso la neve era quella che era e il giro che avevo iniziato l’ho dovuto interrompere, quest’anno grazie alle nevicate delle ultime settimane le condizioni erano decisamente migliori. Tant’è, che sono tornato al Colle Valsecchi per riprendere il giro dell’anno precedente e da lì, quasi per caso, è nata l’idea di tracciare una nuova via. Quindi, sono ridisceso da un canale per circa 200 metri, poi sono risalito ed ho iniziato una serie si sali scendi inerpicandomi tra canali e guglie, fino a raggiungere la cima. Nel tratto finale, dopo aver oltrepassato un cunicolo strettissimo ma splendido che ho ribattezzato ‘Porta del Cielo’ (vedere foto, ndr) sono sbucato in un altro canale e una volta guadagnata una crestina sono sbucato in vetta”.
Un itinerario nuovo, tracciato in freestyle, riservato ai soli alpinisti esperti, che vanta uno sviluppo stimato in oltre 1000 metri (tra salita e discesa) con pendenze che variano da 30 a 55 gradi (sia in salita che in discesa) su misto neve e ghiaccio, con difficoltà dal III al IV su roccia.
“Per una ripetizione – aggiunge Fabio – sono utili qualche friends e qualche chiodo e un buon naso per la logica, nonché Judas Priest nelle orecchie…”, sorride il climber lecchese.
“Si può dire che l’ho iniziata nel marzo del 2023 e l’ho completata e corretta il 13 aprile scorso – aggiunge Valseschini – E’ stato bellissimo realizzare qualcosa dal nulla, lasciandosi trasportare dalla voglia di scalare in questi posti magnifici”.
Dediche particolari? “Bah, potremmo dedicarla a tutti quelli che inventano quello che esiste già…”, come dire, armatevi di voglia e fantasia che spazio per inventare qualcosa di nuovo ce n’è ancora.
A, ci stavamo dimenticando della nuova picozza… è buona?
“Buonissima, quasi perfetta direi”.