LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la lettera dell’onorevole lecchese del Pd, Lucia Codurelli, con la quale la parlamentare ha voluto rispondere al capogruppo della Lega Nord al Consiglio Comunale di Lecco, Cinzia Bettega. Quest’ultima chiedeva l’impegno dei politici lecchesi in aiuto della scuola, senza fondi e tra mille difficoltà (vedi articolo):
“Mi sento di rispondere con molta trasparenza e tranquillità a Bettega, e non solo, ricordando per chi già si fosse dimenticato, chi ci ha governato per oltre 10 anni negli ultimi 12, per capire come mai siamo arrivati a questo punto, sì, tutti i nodi oggi vengono al pettine e tentare di attribuire la responsabilità all’ultimo in ordine di tempo penso non sia corretto .
Ricordo che solo dal 2008, durante il governo Berlusconi – Lega, tralascio quelli precedenti, – attraverso la legge 133, nel solo triennio 2009-2011, sono stati fatti tagli da 8 miliardi e 13 milioni di euro, (87 mila insegnanti e 44 mila personale ATA in meno rispetto al 2008). Contemporaneamente sono diminuite le ore di scuola mentre sono aumentati gli alunni per classe a fronte di una riduzione delle classi e dei plessi scolastici. Tremonti e Gelmini sono intervenuti con l’accetta compiendo scelte sciagurate che hanno avuto come unico obiettivo quello di fare cassa sulla pelle degli alunni, del personale della scuola e delle famiglie e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Gli ultimi dati OCSE, in questo senso, scattano una fotografia sconfortante. L’Italia è il fanalino di coda negli investimenti per la scuola: la percentuale della spesa pubblica italiana destinata all’istruzione è calata rispetto al 2008 ed è ora molto inferiore alla media OCSE. Complici i tagli apportati negli ultimi anni, la nostra spesa per l’istruzione in rapporto al PIL è scivolata al penultimo posto tra i paesi industrializzati. Per queste ragioni il governo Monti, nei primi giorni del suo mandato, si era impegnato affinché questa gravissima lacuna fosse colmata, affermando che l’istruzione rappresenta il volano di crescita per il paese e che non è immaginabile pensare di sostenere lo sviluppo senza investire in istruzione.
Nella Spending Rewiew (che noi abbiamo votato MOLTO a malincuore) la scelta di fondo era condivisibile, il risultato molto meno. Obiettivo era l’ammodernamento della Pubblica Amministrazione e la razionalizzazione della spesa al fine di evitare al nostro Paese il passaggio da una situazione di recessione a una di dura depressione, attraverso una riduzione di sprechi, spese improduttive e inutili.
Quello principale è stato quello di evitare un aumento da ottobre di due punti dell’IVA (disposto dal Governo Berlusconi – Lega con la drammatica e inutile manovra dell’agosto 2011), che avrebbe aggravato ulteriormente la recessione, indebolendo in maniera insopportabile il potere d’acquisto di salari e pensioni, di garantire le risorse per affrontare l’emergenza del terremoto.
Questo ha comportato meno trasferimenti agli enti locali e la Scuola paga pesantemente, visti anche gli ulteriori 15.000 posti tagliati ai docenti e agli ATA precari che saranno dunque espulsi.
Tutto questo è avvenuto all’indomani della Riforma Gelmini che negli ultimi 3 anni ha falcidiato nella scuola 132.000 posti di lavoro e lo stesso Grilli ha ammesso che ciò che è avvenuto con il ddl stabilità è solo una conseguenza derivante dalla volontà di “approfondire come dettagliare i tagli già decisi”.
Per questo come Pd siamo impegnati a far cancellare quanto contenuto nel DL Stabilità, scelte in evidente contraddizione con le affermazioni fatte dal governo Monti, norma che prevede un innalzamento a 24 ore dell’orario di lavoro dedicato alle lezioni in classe dei docenti della scuola secondaria di I e II grado e abbiamo chiesto con forza che venga stralciata, diversamente non voteremo il provvedimento.
Questo è l’impegno che ci siamo assunti come Pd, sia per la scuola che per gli enti locali virtuosi, occorre invertire la rotta”.
On. Lucia Codurelli