Truffe: dalla Questura i consigli per non “abboccare”

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LECCO – Il fenomeno delle truffe non risparmia il lecchese ed episodi avvenuti nel recente passato hanno spinto la Questura di Lecco a divulgare un breve quanto utile “vademecum” delle tecniche più usate dai malfattori per traviare le proprie vittime, spesso persone anziane, e derubarle dei propri averi: c’è chi si traveste da tecnico di acqua o gas per “accomodarsi” nelle abitazioni dei truffati, chi invece abborda passanti proponendo cellulari o altri prodotti di elettronica a basso prezzo, rifilando poi il classico “pacco”.

La lista è lunga ma i consigli ai cittadini sono sempre gli stessi: non aprire la porta di casa a sconosciuti anche se vestono in uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità, verificare sempre con una telefonata all’azienda citata dal presunto tecnico se è effettivamente un loro incaricato e i motivi della visita, ricordare che nessun ente manda personale a casa di privati per il pagamento di bollette o rimborsi, oppure ancora per sostituire banconote false date erroneamente; in ultimo evitare di fermarsi per strada dando ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di controllare il libretto della pensione, anche se a farlo è una persona distinta e dai modi di fare affabili.

Ecco le tipologie di truffa riassunte dalla Questura di Lecco:

FALSO TECNICO DELL’ACQUA

Il “falso tecnico dell’acqua” usa il tranello dei finti controlli (consumi, perdite o altro), riuscendo ad entrare nell’abitazione delle vittime. Tenendo poi impegnata l’anziana ad aprire e chiudere inutilmente diversi rubinetti, il falso tecnico può frugare indisturbato nell’appartamento appropriandosi di denaro contante, gioielli ed altri di valore. Quando l’anziana si rende conto di essere stata derubata è oramai troppo tardi.

IL TRUCCO DELLO SPECCHIETTO

E’ la truffa più utilizzata sulle strade per spillare soldi ad ignari automobilisti, inducendoli a pagare una somma per riparare il danno causato allo specchietto dell’auto del truffatore; danno in realtà mai avvenuto. Il trucco è molto semplice e consiste nel far credere all’automobilista distratto che la sua automobile abbia involontariamente urtato il retrovisore della vettura di chi sta mettendo in atto la truffa.

FALSA BENEFICENZA O FALSA CONSEGNA DI DENARO

Un signore, elegantemente vestito, circa 50/60 anni di età e a volte con un accento straniero (spesso svizzero), si finge un medico o un rappresentate di una casa farmaceutica/azienda alla ricerca di un magazzino dove consegnare medicinali per una donazione di beneficenza ovvero una valigetta contente una cospicua somma di denaro. Il truffatore ferma una persona anziana per strada, chiedendo informazioni sul magazzino o sull’azienda: l’anziano, ovviamente, non sa nulla. Passa quindi un altro soggetto che finge di sapere dove sia il deposito ed afferma che tale stabilimento sia stato chiuso o che la persona che stanno cercando è deceduta. A questo punto i due dicono che la donazione può avvenire solo tramite notaio e che serve in anticipo del denaro che la persona incaricata del nobile gesto non ha con sé. L’anziano viene quindi invitato a prelevare i soldi in banca e poi accompagnato in una finta corsa in macchina verso il notaio; a quel punto i due si ricordano di aver dimenticato la marca da bollo e l’anziano viene fatto scendere ad un tabaccaio per acquistarla. Al suo ritorno, però, la vittima non li ritroverà ad aspettarlo.

FALSA EREDITA’

Stessa modalità di azione della falsa beneficenza, ma riferita ad una falsa eredità da consegnare. Un signore cerca un vecchio amico a cui deve consegnare del denaro relativo ad un’eredità. Ferma una persona anziana per chiedere informazioni ed anche in questo caso si affianca un complice che rivela la morte del beneficiario. Urge quindi un notaio per la transazione ed ovviamente.. l’anticipo.

TRUFFA DEL PACCO

Viene proposto alla vittima l’acquisto di prodotti di elettronica (cellulari, tablet, Ipad, etc…). La trattativa avviene in strada o nel negozio dell’ignaro truffato, al quale viene mostrato l’articolo vero e funzionante; conclusa la trattativa, l’imbroglione abilmente sostituisce il cellulare, per esempio, con confezioni di bicarbonato, con un mattone o altro. Quando la vittima si accorge del “pacco” il malfattore se l’è già svignata.