Il Pgt fa rima con casa: previsti 490 nuovi alloggi di edilizia sociale

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ll tema dell’abitare centrale nel nuovo Piano di Governo del Territorio adottato

Un piano per rispondere al caro affitti e promuovere una città più “inclusiva, rigenerata e accessibile”

LECCO – Il nuovo Piano di Governo del Territorio (PGT) del Comune di Lecco pone al centro il tema dell’abitare, affrontando una delle principali emergenze sociali del nostro tempo: l’accesso alla casa. Con la previsione di circa 490 nuovi appartamenti di edilizia residenziale sociale, l’Amministrazione intende dare una risposta concreta al caro affitti e alle difficoltà che molte famiglie e giovani incontrano nel trovare soluzioni abitative sostenibili.

Del tema se ne è parlato venerdì sera all’Urban Center della Piccola (fresco di inaugurazione) durante la seconda serata di approfondimento al Pgt promossa dall’amministrazione comunale dedicata proprio al tema dell’abitare.

A fare gli ‘onori di casa’ il sindaco Mauro Gattinoni, affiancato dagli assessori al Welfare Emanuele Manzoni e all’Urbanistica Giuseppe Rusconi e dall’architetto Gabriele Rabaiotti di KCity, società che si occupa di rigenerazione urbana.

“Negli ultimi anni, Lecco – come molte altre città italiane – ha visto crescere le disuguaglianze e il rischio di esclusione abitativa – ha detto Gattinoni – le fasce più colpite sono quelle dei nuclei familiari in affitto, dei giovani e dei nuovi residenti, per i quali il costo della casa è sempre più insostenibile. A questo si aggiunge l’impatto del mercato turistico e universitario: la crescita degli affitti brevi e la domanda abitativa degli studenti possono generare concorrenza con la residenza stabile, riducendo l’offerta per i cittadini. Per questo motivo, il nuovo PGT punta su un modello di città compatta, che non prevede nuove espansioni urbane, ma rigenerazione degli spazi esistenti, recupero di aree sottoutilizzate e valorizzazione dell’esistente”.

Il sindaco Mauro Gattinoni

I 490 alloggi di residenza sociale derivano da una superficie complessiva di 31.900 metri quadrati destinata a servizi abitativi, calcolata su un taglio medio di 65 mq per unità. ”Gli appartamenti – come spiegato – saranno assegnati tramite bandi pubblici, ma l’Amministrazione sta valutando anche forme innovative di sostegno economico attraverso il Fondo per l’Abitare che sarà alimentato dalle compensazioni economiche di chi non realizza le quote di edilizia sociale obbligatorie. E’ bene precisare che non si parla di case popolari, per intenderci  le case Aler, ma di case realizzate in edilizia convenzionata e in locazione a canoni inferiori al mercato proprio per essere più accessibili”.

Gabriele Rabaiotti

L’operazione è stata definita ‘ambiziosa e coraggiosa’ dall’architetto Rabaiotti, che ha ricordato come, dopo Milano e Bergamo, Lecco sia il terzo comune lombardo ad aver introdotto le politiche abitative tra le linee guida del Pgt: “Si tratta in tutti e tre i casi di realtà urbane che hanno una forte capacità attrattiva o puntano ad averla, luoghi che scommettono sul futuro per crescere. Dalle analisi è emerso che a Lecco la domanda al momento cerca locazione, non proprietà: si tratta di una popolazione giovane e mobile, soprattutto studenti, con poca possibilità di risparmio. Se la città non si mobilita per accogliere questa domanda, rimpicciolisce. La proposta che facciamo ai privati non è di regalare o svendere gli appartamenti ma di abbassare i prezzi per destinare una quota ad un orientamento per l’appunto sociale. A Bergamo ad esempio è stato istituito il Fondo Abitare Under 35 che prevede un contributo triennale finalizzato a favorire l’attrattività della città e il percorso di emancipazione e autonomia dei giovani”.

A sinistra le Atu, a destra le Aru

I nuovi servizi abitativi troveranno spazio nelle ATU (Aree di Trasformazione Urbana, come ad es: l’area alle Caviate, il cosiddetto ‘Garabuso’ ad Acquate e la cava di Chiuso) e ARU (Aree di Rigenerazione Urbana, ad esempio lungo la valle del Gerenzone) individuate nel documento di piano. In queste aree tra il 20% e il 50% della superficie sarà destinato a funzioni abitative. Le ATU riprendono alcuni ambiti del PGT vigente, mentre le ARU riguardano zone già edificate ma oggi in stato di degrado, abbandono o sottoutilizzo.

L’assessore Giuseppe Rusconi

L’assessore Rusconi ha rimarcato: “E’ un piano utopico, sicuramente, ma che cerca di dare risposte concrete ai bisogni della nostra comunità. I dati confermano una povertà sempre più diffusa anche nel ceto medio e questo è un grave problema, che, nella scala di governo del territorio, ricadrà su chi sta sul gradino più basso, cioè i Comuni, chiamati a dare una risposta. Questa è una scommessa sul futuro, vedremo cosa succederà. Ricordo che nel precedente Pgt le Atu individuate erano complessivamente 14 di cui effettivamente partite due. Nella variante che andrà in approvazione sono state ridotte ma non possiamo sapere con esattezza quello che succederà. Posso però dire che nei numerosissimi incontri fatti fino ad ora per il Pgt i privati e gli operatori sembrano avere capito il senso e l’utilità di questa proposta”.

Si ricorda che fino al 3 novembre prossimo chiunque abbia interesse può presentare osservazioni al PGT adottato (QUI TUTTE LE INDICAZIONI). ll 30 ottobre invece, sempre alle 20.45 all’Urban Center, si terrà l’ultima serata di approfondimento dedicata alla rigenerazione urbana della fascia pedemontana e lungo la valle del Gerenzone (qui le iscrizioni).