MOLTENO – Non raggiungono i 50 anni in due, eppure il loro sembra un talento già maturo. Mattia Conti e Antonio Losa, iscritti alla Laurea Magistrale in Televisione, Cinema e New Media presso lo IULM di Milano, hanno da poco concluso le riprese del cortometraggio “Lucida E Spara”, un film “disertore” di cui hanno firmato la regia. La data della prima deve ancora essere confermata, ma il trailer è già disponibile in rete, così come la pagina Facebook.
Da che cosa nasce l’dea di realizzare un corto? E perché proprio su un argomento così controverso come la Resistenza?
L’idea nasce dal crescente interesse della Commissione Biblioteca di Molteno alla valorizzazione del talento “giovane”. Oltre all’appuntamento annuale con il Festival Parcogiovani, infatti, portiamo avanti progetti in grado di supportare le diverse forme di creatività di noi ragazzi.
Riflettendo sulla possibilità di organizzare qualcosa in occasione della Giornata della Memoria è emersa l’idea di un cortometraggio che potesse parlare con un linguaggio forte e incisivo di un tema spesso rilegato nelle pagine dei libri di storia.
Studiando cinema, l’idea ci è sembrata molto stimolante. Potendo contare su altri ragazzi con la nostra stessa passione, abbiamo dato il via a questo progetto. Il tema è di quelli da trattare con il massimo rigore e la massima serietà ma la vera sfida è renderlo attuale, vivo.
Che cosa racconta Lucida E Spara?
Lucida e Spara parla di quattro soldati che disertano nel 1943. Succede dopo l’8 settembre, la nostra Brianza sta vivendo un periodo di grande confusione, una vera e propria Odissea che vede moltissimi giovani soldati darsi alla macchia nel tentativo di tornare a casa. A loro succede la stessa cosa, con la differenza che durante la fuga aiutano altre persone a nascondersi e fuggire. Sono braccati. Sulla loro strada incrociano una giovane ebrea che li condurrà dove non immaginano. La Giornata della Memoria serve a ricordare tutti coloro che in ogni campo e schieramento si sono opposti al regime e noi abbiamo cercato di parlare anche di loro, chiaramente senza trascurare la tragedia dell’Olocausto. Il film ragiona sul senso della Memoria, su che cosa significhi ricordare, su quanto possa fare male. I nostri personaggi si scontreranno dolorosamente con la realtà e il senso del ricordo. Ma non anticipiamo altro!
Da che cosa deriva la scelta del titolo?
Il titolo richiama l’eco delle parole di uno dei protagonisti. Sono ragazzi e sono soldati. La guerra incombe su di loro come un dovere se vogliono sopravvivere. Anche scegliendo di disertare devono continuare a fare i soldati se vogliono salvare la pelle. Stringendo il fucile non possono che ripetere “Lucida e Spara”, è ciò che li rende forti, che gli permette di proseguire senza voltarsi indietro.
Mattia, vincitore lo scorso anno del premio Campiello Giovani, si è occupato del soggetto, mentre Antonio ha curato suono e fotografia. Chi ha realizzato, oltre a voi, questo lavoro?
La nostra è una regia a quattro mani. Alcuni degli attori avevano già lavorato con me (Mattia, ndr) la scorsa estate per lo spettacolo Amore di Corteccia, altri sono stati cercati in scuole di teatro della zona. Il cast è composto da Andrea Brenna, Luca Carvelli, Debora Conti, Giacomo Lavizzari, Gabriele Pirola e Paolo Sandionigi. Per le musiche abbiamo la splendida voce della soprano Chiara Amati. Siamo un team molto affiatato! Un grande aiuto ci è stato dato dal Comune di Molteno, che ci ha supportato fin da quando il film era solo un’idea vaga.
Quali sono state le vostre fonti?
Libri di storia, documentari e tante immagini del grande cinema, dal capolavoro di Bertolucci Novecento fino a L’uomo che verrà di Giorgio Diritti. Una fonte preziosissima è stato il volume Taccuino degli anni difficili, la cui analisi sulla Brianza fra ’43 e ’45 si è rivelata fondamentale.
Dove sono state effettuate le riprese? Quanto tempo sono durate?
Le riprese sono state effettuate quasi interamente a Molteno. Siamo partiti con il progetto a novembre e le prime riprese sono iniziate a dicembre. Abbiamo impegnato week-end per poter portare a casa il lavoro, avendo durante la settimana università, liceo o lavoro. Però tutti abbiamo cercato di dare il massimo e l’impegno di ognuno ci ha permesso di non restare indietro e restare al passo con la tabella di marcia.
Avete incontrato difficoltà nella realizzazione di un “corto”, che in realtà dura ben 60 minuti? Quali?
Abbiamo girato senza farci spaventare da neve e intemperie. Avevamo dei termini da rispettare e le condizioni climatiche vincolano molto. Non si può girare una parte della stessa scena con neve e ghiaccio e il suo proseguimento la settimana dopo, con sole e strade pulite. Dunque abbiamo chiesto agli attori di stringere i denti, non pensare al freddo e… recitare!
Di che cosa siete più soddisfatti?
Studiando cinema, spesso vediamo lavori di ragazzi che investono alti budget in progetti molto banali. Purtroppo siamo in Italia e si punta al volgare e alla risata facile per conquistare il pubblico. Noi siamo partiti senza alcun budget, solo rimboccandoci le maniche e credendo nel nostro lavoro. Abbiamo cominciato con l’idea di un corto e alla fine ci siamo trovati fra le mani un lungo. Abbiamo cercato di lavorare in maniera seria ad una tematica importante e questo ci basta. È il nostro primo film, sappiamo di dover crescere molto e abbiamo tanta strada da fare, però siamo stati coerenti con la nostra idea di cinema che non è certo fare l’occhiolino al pubblico a suon di cinepanettoni.
Quando è prevista la prima proiezione? Dove?
È prevista a Molteno, dove il film è stato girato, per i primi di febbraio.