25 aprile, corteo a Calolzio:”La resistenza è un patrimonio da conservare”

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CALOLZIO – La pioggia non ha fermato il ricordo dei caduti per la patria, martedì mattina, in occasione del 25 aprile, 72^ anniversario della Liberazione, un lungo corteo di autorità, associazioni e semplici cittadini ha invaso le vie di Calolzio per ricordare i “caduti di tutte le guerre”.

Terminata la santa messa il corteo ha preso il via da Piazza Arcipresbiteriale e lungo il percorso ha fatto sosta presso la piazza retrostante il municipio, il monumento dei Carabinieri antistante la biblioteca e al monumento dei caduti, deponendo la corona d’alloro e ripetendo il rituale dell’alazabandiera.


“Sormani Antonio, alpino,  classe 1918, chiamato alle armi il 4 aprile 1939, mandato al fronte in Francia prima, in Russia poi – hanno esordito gli alpini di Calolziocorte – ricoverato presso l’ospedale militare russo per congelamento agli arti inferiori, rimandato in Italia per le cure presso l’ospedale di Salsomaggiore, dimesso nell’aprile del 1943 e a settembre internato in Germania, congedato a ottobre del 1945… oggi Antonio è ancora vivo, purtroppo data l’età e la condizione fisica non ottimale non è potuto essere qui tra noi, ma ha voluto comunque diffondere la sua storia per non dimenticare”.


Una testimonianza toccante, cruda, commovente che in poche righe rappresenta la durezza della vita in guerra, la sofferenza  e il sacrificio a cui tutti i militari sono stati sottoposti.


Un sacrificio che ci ha permesso di costruire la nostra nazione e per cui siamo enormemente debitori – ha commentato Enrico Avagnina presidente provinciale ANPI (associazione nazionale partigiani d’Italia) – attraverso il sacrificio della loro vita i partigiani, i soldati, le donne, i contadini, i sacerdoti e anche coloro che rifiutarono la guerra hanno contribuito a costruire la nostra costituzione fondata sulla pace e su principi antifascisti”.


“Purtroppo – ha continuato Avagnina – in questi anni ci rendiamo conto che non abbiamo ancora gli anticorpi necessari a combattere il fascismo, come dimostrato dalle numerose manifestazioni fasciste che si stanno susseguendo in questi anni, che sfruttano il comprensibile malcontento della popolazione colpita dalla crisi economica per secondi fini, di fronte alle quali ci indigniamo e chiediamo alle istituzioni che venga fatta qualcosa, che venga presa una posizione ferma, rigida e antifascista, poiché solo nella politica di uguaglianza si trova l’antidoto alla prevaricazione del potere”.

Enrico Avagnina

“Infine – ha concluso il presidente provinciale ANPI – dobbiamo farci portavoce di un appello di pace, negli ultimi anni stiamo assistendo a un irresponsabile gioco alla guerra che deve essere fermato, dobbiamo chiedere alle forze internazionali di fermare tutto questo per non tornare a tempi di guerra e distruzioni che, purtroppo, abbiamo già vissuto, impegnandoci per trasformare l’Italia nello stato che i nostri padri hanno sempre sognato”.


Una ricorrenza, quella del 25 aprile, dedicata soprattutto alle nuove generazioni che hanno voluto portare il loro contributo leggendo messaggi e poesie di pace e di amore.


“Il corteo di oggi si configura come un passaggio di idee e valori alle nuove generazioni, che devono comprendere le problematiche e le pericolosità delle guerre – ha spiegato il sindaco di Calolziocorte Cesare Valsecchi – dobbiamo trasmettere ai nostri giovani gli ideali dell’indipendenza e della libertà che devono essere difesi a spada tratta poichè conquistati con sacrificio e dolore dai nostri padri, dobbiamo continuare il nostro impegno civile, seguendo i nostri antenati che si sono uniti per gli ideali di democrazia e libertà. La resistenza dunque – ha concluso Valsecchi – è un patrimonio che dobbiamo conservare”.

 

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