CIVATE – Inaugurata sabato mattina Villa Canali, gioiello incastonato nel centro storico di Civate, a pochi passi dalla Chiesa.
L’edificio, acquistato dal Comune nei primi anni Sessanta, è stato negli anni luogo di ampliamento delle scuole medie e sede delle associazioni civatesi. Ristrutturato a partire dal 2012 dagli architetti Renato e Fabio Mastroberardino per un costo di 800 mila euro, è da oggi biblioteca, sito ambulatoriale e centro culturale. Un luogo dove adulti e ragazzi possano ritrovarsi. Oltre alla sala lettura, vi è una sala computer e una dedicata ai bambini. Tutta la zona è inoltre coperta da rete wi-fi e per il futuro sono in progetto anche alcuni interventi sul giardino retrostante.
Al taglio del nastro il Sindaco Baldassarre Mauri, il Prefetto di Lecco Antonia Bellomo, l’Assessore alla Cultura Marco Benedetti, Don Gianni e infine Fausta Canali, “ex residente” della bellissima villa. La cerimonia si è aperta con le note del Corpo Musicale e del Gruppo folkloristico Firlinfeu.
“E’ un onore e una grande emozione essere qui in veste di Sindaco per questa occasione – ha sottolineato il primo cittadino – Nonostante la disponibilità economica del Comune per i lavori di ristrutturazione abbiamo incontrato delle difficoltà, soprattutto per quanto riguarda la gestione sessa dei fondi, intralciata dalle norme imposte dalle autorità centrali, che spesso “soffocano” l’operato dei piccoli comuni.
A causa di queste restrizioni, non potevamo comprare completare l’opera di arredamento della villa – continua Mauri – a questo proposito devo ringraziare il Presidente della canottieri di Lecco, Cariboni e Castagna di Texitalia, senza il cui disinteressato contributo, non avremmo potuto completare così bene l’opera”. A seguire l’intervento del prefetto Antonia Bellomo e dell’assessore Benedetti che hanno elogiato la forza di volontà di pubblico e privato che spendono volontà, competenze e disponibilità economiche per amore del territorio e della comunità.
In chiusura Don Gianni ha dato la benedizione ai presenti e augurato che questo luogo diventi “uno spazio di cultura, comunione e verità”.