Acque minerali e termali: finalmente
i fondi ai Comuni

Tempo di lettura: 2 minuti

Entro la fine dell’anno i proventi relativi alla quantità di acqua minerale imbottigliata in provincia di Lecco, derivanti dai canoni di concessione e stimati intorno al milione di euro entro il 2013, potranno essere utilizzati dai comuni. È quanto stabilito da villa Locatelli con delibera di giunta dello scorso 30 di novembre.

Precedentemente utilizzati dalla stessa Provincia, d’ora in poi gli introiti derivanti dai canoni delle concessioni idro-minerarie, termali e da imbottigliamento potranno essere impiegati dai comuni, anche se a particolari condizioni e dopo aver presentato apposita domanda.

«Abbiamo preso in considerazione – spiega Fabio Dadati, assessore provinciale allo Sviluppo economico – alcune riflessioni sollevate in consiglio e come giunta abbiamo stabilito di destinare ai comuni questi fondi, anche se mettendo alcuni paletti. Innanzitutto i proventi dovranno finanziare azioni di difesa dei bacini idrominerali e di protezione e valorizzazione delle risorse termali. Significa, in sintesi, che attraverso questa decisione vogliamo preservare e salvaguardare il territorio. Inoltre – aggiunge l’assessore – abbiamo stabilito due modalità differenti di utilizzo delle somma raccolta, a seconda che si tratti di comuni sede di concessione oppure di enti comunali limitrofi. Il 60 % dei proventi andrà, infatti, al primo dei due gruppi (comprendente i comuni di Introbio, Primaluna, Pasturo e Taceno). Il restante 40 % andrà, invece, agli enti vicini e ricadenti nel bacino idrografico del Pioverna (ossia Vendrogno, Parlasco, Cortenova, Barzio, Moggio, Casargo, Margno, Crandola Valsassina, Cassina Valsassina, Cremeno e Ballabio)».

Ma a quanto potrebbe ammontare la cifra di cui si parla? «Stando ai dati aggiornati al 30 giugno di quest’anno – riprende Dadati – il fondo si aggira oggi intorno ai 600 mila euro e crediamo di poter raggiungere il milione entro il 2013. Inutile dire che si tratta di una somma notevole».

Piccolo neo in tutta questa faccenda è il fatto che ai comuni ritenuti idonei a ottenere parte del fondo sarà comunque richiesto di finanziare il 30 % dell’intervento di difesa del territorio che hanno in programma. «Questo è  un punto della normativa regionale – precisa Dadati – e per il momento non possiamo fare altrimenti. Sappiamo bene che per un comune non è facile di questi tempi trovare le risorse necessarie per dare il via a interventi di questo tipo. Ci stiamo muovendo per chiedere a Regione Lombardia una modifica di questa parte della legge, permettendo una copertura totale dei lavori attraverso il fondo. Per ora, però, le cose stanno così».

Le domande da parte dei comuni interessati dovranno pervenire alla Provincia di Lecco entro il 30 di settembre di ogni anno. Per il 2011 il termine è fissato per il 31 di dicembre.