LECCO – “L’area Leuci deve restare destinata alla produzione”. Sabato sera, durante la quinta seduta consecutiva, il consiglio comunale si è espresso all’unanimità: la richiesta del proprietario Giuliano Pisati di cambiare la destinazione d’uso dell’area Leuci non può essere accolta.
“Questo è un caso rappresentativo del nostro Pgt: mesi fa avevamo fatto la promessa di mantenere quell’area produttiva quindi non è discutibile” ad aprire la discussione sull’osservazione inerente al possibile cambio di destinazione d’uso dell’area Leuci è il consigliere di maggioranza Antonio Pattarini.
“Mantenere la destinazione d’uso come produttiva è un segnale forte per tutto il territorio lecchese – fa eco Sandro Magni, consigliere di Sel-Prc – nel caso specifico dei lavoratori Leuci, poi, va data attenzione alla loro capacità progettuale di fare proposte che speriamo trovi alla fine una realizzazione, anche con l’apporto dell’intera cittadinanza”.
A votare contro il cambio di destinazione d’uso non è solo la maggioranza, anche i consiglieri di minoranza, infatti, si esprimono a favore di un mantenimento dello status quo.
“In alcune osservazioni c’è un simbolismo che va evidenziato – spiega Giovanni Colombo, consigliere della Lega – abbiamo sempre detto che quell’area sarebbe dovuta rimanere riservata alla produzione e così ora deve restare. Resta il fatto, però, che su altre aree industriali dismesse dovremo fare delle riflessioni”.
Riflessioni a cui riserva attenzione anche il consigliere Ncd Antonio Pasquini: “Più volte l’amministrazione comunale ha dato un vincolo preciso per l’area Leuci, quindi voteremo per il non accoglimento, specialmente perché è un problema complesso e non possiamo risolverlo con questa osservazione, però bisognerà poi fare delle riflessioni generali sul futuro di queste aree”.
Il voto a favore del “non accogliibile” per la richiesta di Pisati, è un voto che, secondo il consigliere della Lega Stefano Parolari, guarderebbe anche al futuro: “Oggi siamo in una situazione dove non si vede un futuro per le attività produttive perché siamo in un momento di crisi che ci fa sentire in gabbia, ma uno dei nostri compiti è quello di mantenere le aree produttive e gli spazi necessari per quando la capacità produttiva tornerà”.
Un voto che potrebbe servire anche come deterrente per tutti gli altri imprenditori che volessero usare le aree industriali di cui sono proprietari per un investimento nel campo immobiliare anziché dedicarsi alla produzione, come dichiara il consigliere di minoranza Giacomo Zamperini: “Tendenzialmente non siamo contrari al fatto che su un’area industriale dismessa possa sorgere altro, però in questo caso specifico è opportuno permettere al proprietario di fare un investimento alternativo dopo quello che è successo? Se dovessimo scegliere di sì, correremmo il rischio che altri imprenditori vogliano fare lo stesso, prediligendo un tipo di investimento magari più remunerativo per loro, ma che toglie il lavoro ai lecchesi e noi dobbiamo evitare questo effetto a catena”.
La votazione successiva agli interventi rispecchia le dichiarazioni unanimi di tutti i consiglieri: su 25 votanti, 25 sono i voti a favore.
La richiesta di Pisati risulta, così, non accogliibile e l’area Leuci resta destinata alle attività produttive.
In aula, durante la discussione era presente anche Germano Bosisio, rsu della Leuci, che, dopo aver appreso l’esito della votazione, commenta: “A nome di tutti ringrazio il consiglio comunale, adesso che l’area è stata bloccata bisogna pensare a come riempirla: Lecco può dimostrare di essere capace di fare un manifatturiero virtuoso con attenzione anche alla ricerca”.