Barriere. “Vicesindaco dove sono finiti i 300mila euro?”

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Dove sono finiti i trecento mila euro già stanziati? Sono stati destinati all’abbattimento delle barriere architettoniche? Se sì, per quali? Perché il progetto di abbattimento della scalinata ferroviaria non è ancora iniziato se il finanziamento era già stato stanziato un anno fa? Quattro domande che l’associazione Cellula Coscioni di Lecco rivolge all’assessore alla Mobilità nonchè vicesindaco Vittorio Campione e alle quali si chiede risposta.

“Sabato 19 novembre si è svolto a Lecco un interessante convegno dal titolo ‘Città di Lecco…senza barriere?’ promosso dal Coordinamento Handicap Lecco – spiegano i vertici dell’associazione Cellula Coscioni – iniziativa durante la quale è intervenuto, tra gli altri, l’assessore Campione giustificando i ritardi con la mancanza di fondi. Noi dell’associazione eravamo presenti tra il pubblico e abbiamo chiesto all’assessore una spiegazione relativa a questo presunto problema mettendo in evidenza alcune contraddizioni. Il 27 novembre dello scorso anno l’assessore affermava sulla stampa locale: ‘stiamo facendo il possibile perché le barriere architettoniche, se non eliminate, siano almeno ridotte‘ e proseguiva ‘nei prossimi tre anni sono stati messi a bilancio trecentomila euro a questo scopo‘ concludendo sulla stazione ferroviaria con queste parole ‘a questo proposito voglio tranquillizzare tutti. Il progetto di abbattimento della scalinata che porta ai binari è già stato finanziato‘. Vogliamo informazioni in merito”.

Cellula Coscioni vuole risposte intanto ricorda: “Le barriere architettoniche continuano a rappresentare un grave ostacolo alla libertà di

movimento per le persone con disabilità. Laddove manca accessibilità manca diritto. Laddove manca diritto manca democrazia. In relazione alle barriere architettoniche Lecco soffre di gravi mancanze. Nel resto del Paese, purtroppo, la situazione non è migliore, ma questo non giustifica i ritardi di questa città nel garantire a tutti la stessa libertà di movimento. E tutto ciò avviene nella piena e totale illegalità, data la Convenzione ONU per i diritti umani delle persone con disabilità, divenuta legge italiana già tre anni fa. Buona parte delle strutture, anche pubbliche, è ancora priva di accessi per persone con disabilità.”.

Non mancano gli esempi che gli stessi rappresentanti dell’associazione lecchese mettono in evidenza: “Pensiamo alla stazione dei treni che ancora obbliga le persone disabili a raggiungere la banchina attraversando i binari o la scalinata non ancora eliminata. Per non parlare poi delle infrastrutture, basti pensare ai marciapiedi, privi di pedane, spesse volte troppo stretti e che in alcuni finiscono a ridosso di una parete. E ancora, quante volte ci è capitato di assistere a scene di persone disabili costrette a stare sulla strada date le dimensioni del marciapiede? Noi riteniamo che questa situazione sia insostenibile e chiediamo all’assessore Campione delle risposte”.